• Media
  • Martedì 15 giugno 2010

La legge sbavaglio

Un progetto di legge islandese mira a estendere le libertà di stampa ed espressione e potrebbe attirare molti giornalisti

Da alcuni giorni il Pentagono sarebbe sulle tracce di Julian Assange, uno dei responsabili di Wikileaks, il sito web divenuto celebre per aver pubblicato documenti e video riservati di varie provenienze e per promuovere la trasparenza nelle istituzioni pubbliche e private. Le autorità statunitensi temono che Assange possa presto mettere online una cospicua quantità di documenti diplomatici riservati, creando non pochi problemi per la sicurezza e i rapporti con l’estero degli Stati Uniti. Ma la possibile approvazione di un disegno di legge in Islanda potrebbe mettere Wikileaks al riparo dalle censure preventive sulla pubblicazione dei documenti secretati.

Mentre qui in Italia il Parlamento si confronta con la nuova legge sulle intercettazioni, che porrebbe dei limiti alla pubblicazione di documenti giudiziari, in Islanda 19 parlamentari hanno presentato lo scorso febbraio il piano Icelandic Modern Media Initiative (IMMI) per adottare una serie di misure protettive della libertà di stampa e di informazione. Il piano legislativo prevede anche una serie di incentivi per attirare le attività legate al giornalismo investigativo e fare diventare l’Islanda una sorta di “paradiso legale” per l’informazione.

I promotori dell’iniziativa, sostenuta da numerosi soggetti attivi nell’informazione alternativa come lo stesso Wikileaks e Global Voices, confidano che l’approvazione di una simile legge da parte del parlamento islandese possa costituire un valido precedente e un modello per gli altri paesi. In una intervista pubblicata su Wired due mesi fa, Assange non nascondeva il proprio ottimismo per l’avvio dell’iter legislativo:

In Inghilterra guardano con molta preoccupazione a questo progetto: la rigidità delle sue corti ha creato un fenomeno noto come il “turismo della querela”: da tutto il mondo si presentano cause contro i giornali in Inghilterra dove è più probabile vincerle. L’Inghilterra, ma anche la Francia, dove I conflitti sociali sono più aspri e I poteri economici più forti, hanno più interesse a limitare la libertà di stampa. In Islanda, soprattutto dopo il crack economico, c’è invece una grande attenzione verso una maggiore trasparenza.

La IMMI si ispira a molte norme già esistenti negli ordinamenti di numerosi paesi, cercando di tirarne fuori il meglio. Il progetto di legge contiene le direttive e le indicazioni del Consiglio d’Europa sulla libertà di stampa del 2009 e le integra con altri elementi come la protezione per chi diffonde notizi