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  • Sabato 12 giugno 2010

Titoli di coda

Antonio Dipollina sulla sigla del Tg1 "peggiore di sempre" e su quello che c'è dietro

Da ieri, la domanda di molti spettatori televisivi non è tanto “ma hai visto la nuova sigla del Tg1?”, quanto “ma è nuova, la sigla del Tg1?”. Tanto si è rarefatta l’abitudine a guardare il telegiornale di Augusto Minzolini che viene da chiedersi se non siano successe delle cose mentre eravamo altrove. Invece è in effetti nuova, e il direttore l’aveva annunciata fiero due giorni fa, insieme a tutta un’implausibile retorica sul ruolo del suo ormai implausibile telegiornale. Di quelle parole si era discusso, da ieri invece si commenta questa benedetta sigla, e non è che piaccia molto. Oggi ne scrive il critico televisivo di Repubblica Antonio Dipollina.

Si va a gusti, come sempre, ma c´è chi sostiene che la nuova sigla del Tg1 sia la peggiore di sempre. Con un mappamondo sfasato e immagini sovrapposte che forse richiamano il 3D o forse l´ideatore ha orribilmente sbagliato ottico. Più una sorta di pezzo di Lego finale che rappresenta chissà che. Ma invece magari è bellissima e trendy, il punto è che il momento più scontato nella storia di un tg (il direttore che dopo un anno cambia la grafica) stavolta è stato salutato con enfasi particolare e Minzolini non si è negato un editoriale, con tanto di zoom improvviso alla Romero sul suo primo piano.

Dipollina però torna su quello che c’è sotto – fosse il male della sigla – e segnala un passaggio rivelatore dell’editoriale del direttore.

Bene, il Tg1 è quindi “il baricentro del paese”: sfuggendo quel minimo di depressione che prende all´ipotesi che potrebbe essere vero, va ricordato che del Tg1 si continua a parlare molto (anche) per la consueta buffa serie di servizi di chiusura dedicata a notizie improbabili da tutto il mondo. Mentre si fa a gara nell’inventarsene di assurde e vederne in onda di ancora più assurde, è passata sotto traccia la spiegazione di Minzolini: ha detto, in pratica, che lo fa da tempo con successo il Tg5. Quindi ora lo fa anche il Tg1. Una strategia di alto profilo.

https://www.youtube.com/watch?v=_bbbxursIBY