Alla fine non sappiamo chi ha scattato questa foto
È quanto hanno stabilito le lunghe indagini dell'agenzia Associated Press e della fondazione World Press Photo, che però hanno preso decisioni opposte su chi la firmerà d'ora in poi

Da gennaio c’è un caso intorno alla fotografia più rappresentativa della guerra in Vietnam. Si chiama “The Terror of War”, il terrore della guerra, e ha al centro una bambina nuda che scappa da un bombardamento assieme ad altre persone. Fu scattata l’8 giugno del 1972 e fino a qualche mese fa era sempre stata attribuita a Nick Ut, un fotografo dell’agenzia di stampa statunitense Associated Press.
Lo ha messo in dubbio il documentario The Stringer, presentato a gennaio al Sundance Film Festival: sosteneva invece che la foto sarebbe di Nguyen Thành Nghe, un giovane vietnamita che al tempo lavorava per la tv statunitense NBC e per Associated Press come freelance (che in inglese si dice appunto “stringer”). Da allora sono state avviate lunghe indagini autonome da parte sia di Associated Press che della fondazione World Press Photo (WPP), che ogni anno organizza il prestigioso concorso di fotogiornalismo omonimo e nel 1973 premiò la foto. In questi giorni sono arrivate alla stessa conclusione: non è possibile sapere con certezza chi scattò quella foto. Una conclusione che ha portato però a decisioni opposte.
AP ha stabilito che non è possibile dire con certezza che Nick Ut non scattò quella foto, e continuerà dunque a indicarlo come autore. La fondazione olandese WPP per lo stesso motivo invece sospenderà l’attribuzione della foto a Ut, statunitense vietnamita che al tempo aveva 21 anni e che proprio grazie a quest’immagine impressionante ottenne numerosi riconoscimenti, fra cui un premio Pulitzer.

Al centro Nick Ut, con Kim Phúc, a sinistra, nel 2022 (AP Photo/Gregorio Borgia)
Nel nuovo testo che accompagna la fotografia si segnala che la foto potrebbe essere stata scattata da Nguyen Thành Nghe, ma si introduce anche un terzo possibile autore, il vietnamita Huỳnh Cong Phúc, che secondo WPP «potrebbe essere stato in posizione migliore per scattarla».
La foto fu scattata nel villaggio di Trang Bang, nel sud del paese, la bambina ritratta si chiama Phan Thi Kim Phúc, all’epoca aveva nove anni e rimase nuda dopo che il napalm sganciato dai cacciabombardieri Douglas A-1 Skyraider dell’aviazione sudvietnamita, alleata degli Stati Uniti, le aveva bruciato i vestiti. Si era nascosta dai bombardamenti a tappeto in un tempio assieme ad altri civili, e mentre scappava assieme ad altri bambini e ad alcuni soldati gridò disperata in un’espressione che simboleggiò le enormi sofferenze subite dal popolo vietnamita massacrato dalle bombe e dai defolianti tossici sganciati dagli americani, che volevano impedire l’instaurazione di un regime rivoluzionario comunista alleato dell’Unione Sovietica.
La foto, che per questo è meglio conosciuta come “Napalm girl”, divenne un simbolo della guerra in Vietnam e un vanto per l’agenzia Associated Press, che ne ricostruì la storia e la raccontò per decenni. I dubbi sull’autore della foto furono espressi inizialmente da Carl Robinson, un ex photo editor di Associated Press che al tempo lavorava a Ho Chi Minh. Robinson è diventato anche uno dei testimoni del documentario e delle indagini che lo hanno preceduto, durate due anni. Gli autori di The Stringer intervistarono 55 persone, di cui 45 riprese in video, arrivando alla conclusione che l’autore fosse Nghe.
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