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  • Lunedì 26 aprile 2010

Con chi si alleeranno i libdem?

L'ascesa dei liberaldemocratici renderà inevitabile la formazione di un governo di coalizione

In Italia questa storia la conosciamo molto bene: un partito di centro che dopo il voto decide con chi allearsi e formare un governo. Per la Gran Bretagna si tratta invece di un fatto praticamente inedito. Quella che sembrava un’elezione decisa in partenza – vittoria di Cameron e maggioranza dei seggi ai conservatori – si è trasformata infatti in un rebus grazie all’esplosione dei liberaldemocratici e di Nick Clegg.

Secondo gli ultimi sondaggi i conservatori sarebbero ancora il primo partito, ma i laburisti sarebbero stati definitivamente sorpassati dai liberaldemocratici. In un sistema elettorale come quello britannico – maggioritario e collegio uninominale – questo vuol dire nessun partito con la maggioranza assoluta in parlamento e necessità di formare un governo di coalizione. Con un’anomalia: la distribuzione dei consensi nei collegi potrebbe permettere al Labour di finire come terzo partito nel voto nazionale ma come primo nel numero dei seggi. Come comporre allora un’alleanza omogenea e legittimata a governare?

Clegg ha sempre detto che si alleerà con il partito che prenderà più voti, chiudendo quindi la porta a un’alleanza con i laburisti.

L’idea che un partito arrivi terzo in termini di voti ma ritenga di avere in qualche modo il diritto di occupare illegalmente Downing Street mi sembra ridicola. Il nostro sistema elettorale è sciocco al punto che potrebbe produrre questo risultato: un partito che ha perso clamorosamente le elezioni potrebbe rivendicare per sé la poltrona di primo ministro.

Proprio la riforma della legge elettorale – tema storicamente caro ai liberaldemocratici – rappresenta però una fondamentale distanza tra Clegg e Cameron: il leader dei conservatori si terrebbe volentieri l’attuale, mentre Brown ha già dichiarato che in caso di rielezione promuoverà un referendum sulla sua modifica in senso proporzionale. Senza contare che il manifesto dei liberaldemocratici è certamente più vicino a quello dei laburisti rispetto a quello dei conservatori. Nei giorni scorsi allora alcuni giornali hanno avanzato un’ipotesi piuttosto suggestiva:

Diversi membri del Labour parlano da tempo della possibilità di sbarazzarsi di Brown in caso di un cattivo risultato alle urne, e rimpiazzarlo con qualcuno che i liberaldemocratici possano accettare a capo della coalizione, magari l’attuale ministro degli esteri David Miliband.