I Radicali hanno sfrattato i Radicali

I Radicali Transnazionali (quelli di Pannella, per semplificare) hanno deciso che i Radicali Italiani (quelli di Bonino, per semplificare) non potranno più usare la sede di Roma

(ANSA/ALESSANDRO DI MEO)
(ANSA/ALESSANDRO DI MEO)

Il Partito Radicale Transnazionale, formato dai più stretti collaboratori del fondatore Marco Pannella, morto lo scorso maggio, ha deciso di espellere dalla sede del partito in via Torre Argentina a Roma i Radicali Italiani, il movimento politico nato nel 2001 il cui punto di riferimento è Emma Bonino. Lo scontro all’interno dell’area politica dei Radicali, formata da diversi partiti, liste e associazioni, era in corso da mesi e vede contrapposti gli storici membri del partito, come Rita Bernardini e Maurizio Turco, contro la parte più giovane come Riccardo Magi e Marco Cappato, appoggiati da Bonino.

Lo “sfratto” dalla sede del partito è arrivato la settimana scorsa con una mail indirizzata a tutti gli iscritti in cui si parlava di «una redistribuzione degli spazi disponibili, tra la Lista, il Partito, e le sole associazioni impegnate nella realizzazione degli obiettivi congressuali», mentre Radio Radicale avrebbe visto un «potenziamento della presenza del Partito». In pratica, significa che i Radicali Italiani e altre associazioni della cosiddetta “galassia radicale” non potranno più sfruttare la sede del partito e che i loro esponenti non saranno più ospitati sulla radio. Il segretario dei Radicali Italiani, Magi, ha detto che «finché c’era Pannella questa cosa non sarebbe mai potuta avvenire: gli asset erano garanzia per tutti, non venivano usati per espellere nessuno». Turco, tesoriere del Partito Radicale Transnazionale, ha invece difeso la scelta di sfrattare le altre associazioni: «Stiamo tentando di tenere in piedi il partito del congresso. A me interessa solo avere 3.000 iscritti entro il 31 dicembre, altrimenti il partito muore ed è un problema per il paese».

La maggior parte delle proprietà dei Radicali, come le frequenze della radio, le sue apparecchiature e la sede di via Torre Argentina, appartengono al Partito Radicale Transnazionale o alla Lista Pannella, l’associazione politica con la quale i Radicali si sono presentati alle elezioni negli ultimi anni. I Radicali Italiani fanno parte di una serie di altre associazioni vicine al Partito Radicale Transnazionale e che ne hanno spesso usato gli spazi e le risorse. Tra le più famose ci sono le associazioni Nessuno Tocchi Caino e Luca Coscioni. Quest’ultima, insieme a Non c’è pace senza giustizia, l’associazione con un alto profilo internazionale molto vicina a Bonino, potrebbero subire lo “sfratto” dalla sede romana nei prossimi giorni.

Della divisione nel partito si era parlato già in occasione del Congresso del Partito Radicale Transnazionale lo scorso settembre, quando è stata approvata la mozione dei Radicali “storici” che conteneva anche l’obiettivo di raggiungere i tremila iscritti entro il 31 dicembre 2017, oppure la fine dell’attività politica. Anche i Radicali Italiani hanno in corso una campagna di tesseramento con la quale puntano a raggiungere tremila iscritti. Per questa ragione il Partito Radicale Transnazionale accusa i Radicali Italiani di fare concorrenza nella campagna di tesseramento, utilizzando gratuitamente le risorse del partito.