pier vittorio tondelli
Perché è importante Pier Vittorio Tondelli
Divenne il simbolo della letteratura omosessuale, fece scandalo con il romanzo "Altri libertini" ma fu anche molto altro: morì a 36 anni, 25 anni fa

Pier Vittorio Tondelli e quelli del ’77
Morì vent'anni fa oggi lo scrittore di una generazione, che venne definito "luridamente blasfemo" e che scriveva come parlava

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“Smalltown Boy” e i ragazzi di provincia
«Il videoclip dei Bronski Beat (trio dichiaratamente omosessuale) metteva in scena un ragazzo normale, timido, dimesso, che doveva affrontare le sfide, talvolta tremende, della vita. Segnò un punto di svolta. Diceva che le cose stavano cambiando e che non era più così necessario nascondersi e, forse, neppure esibirsi. Era la prima clip ad affrontare l’argomento con tale chiarezza e l’impatto sulla comunità LGBT mondiale fu enorme»

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E altre meraviglie e trappole della città, nel nuovo libro di Simone Lenzi

Il grande coming out del 1984
«Il 2 aprile 1984 i Queen, travestiti da casalinghe inglesi, lanciarono una canzone che era un grido di liberazione: "I Want To Break Free". Poi arrivarono gli Smiths, i Pet Shop Boys e i Culture Club. Ma la vera esplosione arrivò a ottobre, quando uscirono i Bronski Beat, Depeche Mode, Frankie Goes To Hollywood e Madonna. Nel giro di pochi mesi “l’amore che non si può dire”, come lo aveva battezzato un secolo prima Oscar Wilde, si dichiarava orgogliosamente al mondo. Fu la vera nascita del “pride”. Attraverso quelle canzoni l’omosessualità maschile entrava in scena in quanto esplicita produttrice di musica, cultura e immaginario. L’inizio di quell’onda continua ancora oggi, ma è talmente sovrapposta al paesaggio culturale e ai consumi da esserne ormai indistinguibile»
