naim qassim
Hezbollah sta provando a riorganizzarsi
Ma a un anno dall'uccisione del suo leader storico, Hassan Nasrallah, resta debole militarmente e politicamente

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C’è un’intesa tra Israele e Hamas su Gaza
Nelle ultime due settimane sono arrivati nella Striscia gasolio e soldi per pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici: l'accordo è stato mediato dall'Egitto e finanziato dal Qatar

Il turbolento Capodanno della Turchia
Lo scontro tra Erdoğan e i giudici non è finito, anzi, e il governo continua a rimuovere funzionari, dipendenti e magistrati che considera collusi con il "complotto" ai suoi danni

Un soldato giordano che nel 1997 uccise sette studentesse israeliane è stato scarcerato
Ahmed Daqamseh è uscito di prigione dopo vent'anni, e in Giordania c'è chi lo celebra come un eroe

8 momenti del discorso sullo stato dell’Unione
Nancy Pelosi che strappa i fogli del discorso, la sorpresa alla moglie di un soldato e la medaglia consegnata a Rush Limbaugh, tra le varie cose

Che succede ora in Venezuela?
Il partito di Chávez e Maduro ha straperso dopo 17 anni ma ha ancora diversi strumenti per limitare l'opposizione, con cui sembra non voler collaborare

L’unica capitale europea senza una moschea
È Atene, e sta diventando un problema: la sua costruzione è stata autorizzata, ma ci sono ancora molte cose da risolvere

Ci sono opinioni che il New York Times non dovrebbe pubblicare?
L'articolo di un senatore Repubblicano che chiede l'intervento dell'esercito per fermare le proteste è stato duramente criticato, anche dai giornalisti del New York Times

Guida alle proteste in Venezuela
Perché sono le più importanti degli ultimi anni, dove sono nate (non a Caracas), cosa c'entra Chávez e quali risultati possono realisticamente raggiungere

Capire la Siria
Come è diventata il paese diviso che è oggi, e come è nato il sostegno al regime degli Assad: c'entrano la CIA e il padre del batterista dei Police

Il Venezuela sta collassando
È raro che un paese in tempo di pace viva una situazione così disastrosa: anni di decisioni scellerate, corruzione e scarsa democrazia stanno presentando il conto

La storia del Baron Hotel di Aleppo

Ismail Kadare e il potere
«Era lo scrittore nazionale. E lo è tutt’ora. A chi gli ha chiesto il motivo della relativa libertà in cui i comunisti gli avevano consentito di lavorare, ha risposto: "Mi proteggeva la mia notorietà. Hanno detto, invece, che sono stato un protetto di Hoxha. È un’accusa ridicola. Se c’è qualcosa che mi ha difeso questa è stata, ripeto, la mia popolarità, in Albania come all’estero, e Hoxha, che non era uno sciocco, sapeva che per l’immagine di un Paese era più negativo mandare in carcere uno scrittore che massacrare gli abitanti di un villaggio…" Di Enver Hoxha, Kadare, dopo la caduta del comunismo, ha scritto che era “pazzo”, "crudele, ma forse più ottuso che crudele, assurdo di un’assurdità metafisica". Eppure nel 1988 definì il libro Il nostro Enver "Uno dei libri più importanti di storia politica che sia stato pubblicato nel nostro Paese nell’epoca del socialismo"»
