Hezbollah sta provando a riorganizzarsi
Ma a un anno dall'uccisione del suo leader storico, Hassan Nasrallah, resta debole militarmente e politicamente

Ma a un anno dall'uccisione del suo leader storico, Hassan Nasrallah, resta debole militarmente e politicamente

Nelle ultime due settimane sono arrivati nella Striscia gasolio e soldi per pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici: l'accordo è stato mediato dall'Egitto e finanziato dal Qatar

Lo scontro tra Erdoğan e i giudici non è finito, anzi, e il governo continua a rimuovere funzionari, dipendenti e magistrati che considera collusi con il "complotto" ai suoi danni

Ahmed Daqamseh è uscito di prigione dopo vent'anni, e in Giordania c'è chi lo celebra come un eroe

Nancy Pelosi che strappa i fogli del discorso, la sorpresa alla moglie di un soldato e la medaglia consegnata a Rush Limbaugh, tra le varie cose

Il partito di Chávez e Maduro ha straperso dopo 17 anni ma ha ancora diversi strumenti per limitare l'opposizione, con cui sembra non voler collaborare

È Atene, e sta diventando un problema: la sua costruzione è stata autorizzata, ma ci sono ancora molte cose da risolvere

L'articolo di un senatore Repubblicano che chiede l'intervento dell'esercito per fermare le proteste è stato duramente criticato, anche dai giornalisti del New York Times

Perché sono le più importanti degli ultimi anni, dove sono nate (non a Caracas), cosa c'entra Chávez e quali risultati possono realisticamente raggiungere

Come è diventata il paese diviso che è oggi, e come è nato il sostegno al regime degli Assad: c'entrano la CIA e il padre del batterista dei Police

È raro che un paese in tempo di pace viva una situazione così disastrosa: anni di decisioni scellerate, corruzione e scarsa democrazia stanno presentando il conto


«Era lo scrittore nazionale. E lo è tutt’ora. A chi gli ha chiesto il motivo della relativa libertà in cui i comunisti gli avevano consentito di lavorare, ha risposto: "Mi proteggeva la mia notorietà. Hanno detto, invece, che sono stato un protetto di Hoxha. È un’accusa ridicola. Se c’è qualcosa che mi ha difeso questa è stata, ripeto, la mia popolarità, in Albania come all’estero, e Hoxha, che non era uno sciocco, sapeva che per l’immagine di un Paese era più negativo mandare in carcere uno scrittore che massacrare gli abitanti di un villaggio…" Di Enver Hoxha, Kadare, dopo la caduta del comunismo, ha scritto che era “pazzo”, "crudele, ma forse più ottuso che crudele, assurdo di un’assurdità metafisica". Eppure nel 1988 definì il libro Il nostro Enver "Uno dei libri più importanti di storia politica che sia stato pubblicato nel nostro Paese nell’epoca del socialismo"»
