Matti Suuronen

06/09/2017

Potete acquistare una casa a forma di disco volante in Nuova Zelanda

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25/04/2013

Le madeleines di Giacomo Papi

Inventario sentimentale, il nuovo libro in ricordo di cose che non sono più quelle di una volta (dai matti nei paesi, al corredo, al tacco 3)

21/05/2015

I 5 spot pubblicitari più visti di sempre su Youtube

Da Cristiano Ronaldo che arriva al campetto sotto casa per darvi una mano a Jean-Claude Van Damme che fa una cosa da matti, e non mancano i selfie

28/06/2015

Il secondo giorno di concerti a Glastonbury

Le foto di Kanye West, Pharrell Williams e dei soliti partecipanti un po' matti al più importante festival musicale d’Europa

07/07/2015

Le foto della Festa di San Firmino a Pamplona

Una delle feste tradizionali più famose di tutta la Spagna – quella coi matti e i tori – che durerà fino al 14 luglio

04/09/2013

John Wisden, giocatore di cricket, in un doodle di Google

Riservato ai paesi che vanno matti per il cricket: India, Australia, Nuova Zelanda e Regno Unito

30/08/2015

Le foto dell’Asylum Steampunk Festival

Abiti ottocenteschi, armature che sembrano venire dal futuro e cappellai matti, per citarne solo alcuni

01/02/2016

Le foto del Tough Guy Challenge

L'annuale corsa inglese tra matti che si tuffano nel fuoco e passano in mezzo a laghi di fango e acqua ghiacciata, senza particolari protezioni

02/06/2024

La psiche di chi arriva

«Abito a Trieste, la Città della Bora, della Barcolana, del caffè, della scienza. Ma anche la “città dei matti”, quella che lo psichiatra veneziano Franco Basaglia scelse per la sua rivoluzione. Più di recente Trieste è diventata uno degli snodi della cosiddetta “rotta balcanica”. Basaglia avrebbe compiuto cent’anni. Mi piace pensare che, se fosse ancora vivo, sarebbe felice di aver contribuito a quanto oggi si fa in questa città, perché anche ai tempi di Basaglia molti internati del manicomio erano migranti. Solo che allora si chiamavano esuli e arrivavano da Istria e Dalmazia»

27/11/2024

Trieste è davvero la città dei matti?

«Se fin dagli inizi del secolo scorso la cultura della città pare aver smussato gli spigoli dello stigma della malattia mentale, oggi questo insistere su “Trieste-la repubblica dei matti”, “Trieste, se no xe mati no li volemo” sta riducendo un lungo e sofferto percorso a slogan, la città a brand e la pazzia a vezzo, e questo non mi convince affatto. Mitizzare è un modo come un altro, solo apparentemente più nobile, per svuotare di significato la storia e le persone che hanno fatto la storia»