Il film che cambiò i film
È "Bonnie and Clyde", quello con Faye Dunaway e Warren Beatty, che magari conoscete come "Gangster Story": se no, è il caso di vederlo

È "Bonnie and Clyde", quello con Faye Dunaway e Warren Beatty, che magari conoscete come "Gangster Story": se no, è il caso di vederlo

Gran foto di una con un nome da diva che manco a inventarselo, e con quel viso che aveva solo lei

È morto il 20 maggio, a 97 anni, e ha disegnato alcune delle migliori della storia del cinema

Da un lanificio di Biella costruì un'azienda di grande successo internazionale e, tra le altre cose, assunse Giorgio Armani quando era ancora un esordiente

L'attore statunitense famoso per "Frankenstein Junior", "Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato" è morto a 83 anni, era malato da tempo di Alzheimer

Quella di Walter Matthau, che era nato un secolo fa e che, comunque, era molto più di una faccia

Il corpo dell’attore statunitense, 95 anni, è stato trovato insieme a quello della moglie nella loro casa di Santa Fe

La storia della leggendaria coppia di criminali e innamorati americani, che furono uccisi dall'FBI ottant'anni fa

Il film di François Truffaut che, a ben vedere, più che di loro parlava di lei, Catherine

Lo hanno indossato gruppi armati, attori e bohemien, è entrato in crisi nei primi anni Duemila ma da quest'autunno lo rivedrete spesso

Ha smesso da 15 anni ma l'ha fatto per più di 50, con grandi risultati; poi si è messo a fare il romanziere, e oggi ne compie 90

Ha fatto un po' di tutto, ed è stato uno dei più grandi personaggi del cinema della sua generazione, protagonista agli Oscar molto prima di quella busta

È dentro Star Wars e "Storia di un matrimonio", i più grandi registi lo adorano, viene da due anni nei Marines e «da un altro mondo»

«Ecco cosa c’è di universale, in Noodles. Non rifiuta di vendicarsi, ma vuole farlo a modo suo. E il suo “modo di vedere le cose” sono il silenzio e l’assunzione di responsabilità. Mi sembra che non ci sia niente di più universale della conquista di una simile consapevolezza. Questo mi ha insegnato Noodles. Il suo desiderio di riscatto, pur con tutte le ferite autoinflitte e impossibili da rimarginare, è alla base del meccanismo di identificazione che tanto mi ha stravolto dopo la prima visione del film. La ricerca della salvezza, l’accettazione del proprio destino, malgrado la paura e il dolore. L’innocenza si perde una volta sola – Dominic è già morto, per sempre –, e l’immobilità non impedisce al destino di bussare».
