eraclito
Perché diciamo che ci manca il tempo
«Guardando una famigliola di scimpanzé che pigramente si dondolavano nell’umidità tropicale mi è presa una tristezza che ho faticato a spiegarmi. Non era solo quella cattività allentata, a turbarmi; e non era la sorte di quegli sconosciuti scimpanzé. Era l’idea che si potessero annoiare»

“Panta rei” non vuol dire quello che sembra
Il celebre detto attribuito a Eraclito è comunemente utilizzato per intendere che niente è permanente e “tutto scorre”, ma indica un concetto più complesso e ambiguo

Il futuro di Telecom Italia
La prima intervista del nuovo amministratore delegato, Marco Patuano, che ha risposto alle domande di Massimo Mantellini

Telecom arruola Mantellini per “ascoltare” la rete
Un blog per "diminuire la distanza" tra l'azienda e chi ne parla, con un intermediario di provata indipendenza

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La punteggiatura:
«Oggi se ne sta lì come la segnaletica stradale, non ci facciamo caso, ma esiste da pochissimo tempo. Scriviamo da seimila anni (minuto più, minuto meno) e usiamo i “segni paragrafematici”, come dicono i linguisti, solo da duemila e quattrocento. I greci erano svogliati e la adoperavano in modo incerto. I romani non la usavano per nulla. Al tempo di Dante c’erano i glifi che oggi ignoriamo, estinti come dinosauri: il doppio punto, il punto mobile, la virgola alta. Fourier pretendeva quattro tipi di virgole. Questo è un breve prontuario di ciò che ne resta. Prendiamo la virgola per esempio,»
