carla lonzi
La disonestà di Eugenia Roccella
E un po' di femminismo tocca studiarlo, per poter capire quel che lei dice e non farsi fregare [Continua]

Carla Lonzi, differente
Morì 40 anni fa una delle iniziatrici del femminismo italiano, che scardinò l'idea dell'uguaglianza formale tra sessi

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Il problema delle donne nel PD arriva da lontano
Perché l'assenza di ministre espresse dal principale partito progressista italiano non è sorprendente, secondo le femministe

Chiedi chi erano l’Abbagnano-Fornero (e il Reale-Antiseri)
«La domanda è perché questo tipo di manuali abbia tanto successo. Sono best e long seller che hanno prodotto fatturati multimilionari, per decenni. La risposta mi pare abbastanza semplice: queste adozioni inerziali ricalcano le aspettative dei docenti, identiche a sé stesse di generazione in generazione, e perciò risultano confortanti. Quanti professori dedicano tempo a aggiornarsi e, dopo essersi aggiornati, mettono in discussione le proprie scelte didattiche, il proprio metodo, il proprio stile di fare lezione?»

Chi si ricorda di Shere Hite?
«“Il rapporto Hite”, il libro che la rese famosa, è un’inchiesta sulla sessualità femminile, lunga oltre cinquecento pagine e a cui partecipò un numero incredibile di donne. Tra le domande si trovano: “Hai orgasmi?”, “Che importanza ha la masturbazione?”, “Provi mai dolore?”. Fu un immediato successo, anche se fu oggetto di una vera persecuzione mediatica»

Ersilia Bronzini, femminista
«A Milano ci sono circa 4.200 strade, divise tra vie, viali, corsi, piazze, piazzali, larghi, vicoli, bastioni, ma anche una strada, un carrobbio, due alzaie e una ripa. In tutta questa vastità odonomastica spiccano, per la loro solitudine, le strade intitolate alle donne, che sono solo 141; scartando però quelle dedicate alla Madonna, alle sante e alle martiri e quelle dedicate a regine e principesse, ne restano 85 su 4.250, meno del 2 per cento. Da un anno c'è anche la Passeggiata Ersilia Bronzini, che è stata una delle più grandi femministe italiane: un giardinetto spartitraffico nel bel mezzo del viale dedicato al marito»

La vittoria di Meloni sarebbe una vittoria “per le donne”?
Qualsiasi cosa significhi: alcune sostengono di sì, almeno in parte, per molte altre la domanda non ha alcun senso
