Ok Boomer
E ora vi voglio dire
«E questi qui, invece? Questa è la ferocia e l’arbitrarietà di una fine. Quando parla Steve Bannon io sento puzzo di morte. Vecchi maschi terrorizzati che progettano l’ibernazione o la trasmigrazione su Marte»

L’Europa, una buona scusa per vedersi
«Ma quello che conta, come ben sanno soprattutto i più stagionati, è provarci, è ritrovarsi con altre persone in piazza, che poi si va sotto i portici a bere qualcosa insieme. Socializzare, insomma, sentirsi comunità. Poi gli striscioni si ripiegano e magari, molti anni dopo, li ritrovi in soffitta bucati dalle tarme»

Make Europe
«La parola “again” con la quale terminano i due acronimi di Trump e Musk (Maga e Mega) gli europeisti non la devono usare. Perché non serve. Non c’è nulla di “again”, nell’Europa Unita, nessun ritorno a improbabili splendori del passato, nessuna forza ritrovata, nessun richiamo a precedenti ordini»

Con parole mie
«Volevo scrivere di quella signora di Napoli, di professione tiktoker, che avendo raccontato di essere stata a Roccaraso, cittadina della montagna abruzzese, e di essersi divertita assai, ne aveva provocato l’invasione domenicale da parte delle sue legioni di followers»

Benvenuti alla fine di un mondo
«Oggi voglio solo salutare insieme a voi, in via definitiva, il passato mio e di molti altri»

Circolare
«Comunque l’intoppo (quello che impedisce a tutto quanto di circolare, mutare, rinnovarsi) siamo noi. È la nostra ansia di accumulo, la nostra incapacità di sciogliere quegli enormi groppi che poi, a tradimento, ci prendono alle spalle, incombono, ci opprimono»

Che al mercato mio padre comprò
«La domanda che mi sono fatto spesso nelle ultime settimane, andando per case a Milano, è: ma come accidenti fa una giovane coppia che comincia la sua strada, o un single, insomma come fanno le persone agli inizi del loro cammino sociale e lavorativo ad abitare in questa città, a comperare o ad affittare?»

Il classico radical chic
«Matteotti venne attaccato e deriso (dai fascisti, ovviamente, ma anche dalla sinistra massimalista e dai cattolici popolari) perché era figlio di benestanti, e nonostante questo socialista»

Vacanze romane
«Ci si inchina a Roma, sull’Appia Antica. Si dimenticano il romanesco invasivo che sta de-italianizzando l’Italia, la minacciosa corporazione dei tassinari, il traffico incallito, l’eterno fascismo che stilla dalle scritte sui muri, le greggi di turisti con la panza di fuori in qualunque stagione, le radio devozionali che parlano solo d'aa Roma e d'aa Lazzio, dicessero giusto almeno il nome che amano»

«Buon Natale! Buon Natale!»
Devo ancora chiudere un po’ di pacchetti, ogni anno ho l’impressione di farli peggio, bozzuti, con lo scotch che mi si impiccia tra le dita, il nastro troppo lasco oppure così stretto che sembra una stringa

In nome del popolo italiano
«Mi inchino a tutti loro, ai morti ma non santi, ai nonni contadini e operai, ai comunisti, agli anarchici, ai mazziniani, ai loggionisti innamorati, ai contadini ribelli, agli analfabeti puntigliosi, ai parroci sbalorditi e agli ufficiali di anagrafe presi alla sprovvista: dovevano fronteggiare la sovversione fattasi Nome»

Cervelli un po’ in pappa
«Faccio un pronostico. Vedremo presto bambini con il cellulare spento e magari un libro accanto. Sono i figli dei ricchi. E vedremo bambini con la faccia eternamente impastata nella luce fredda dello smartphone. Sono i figli dei poveri»

Sorry, we have no bananas
«Con sei milioni, un sacco di bambini possono mangiare, e anche se non sono proprio quei sei milioni, la cifra è quella, e lo scandalo è quello. Almeno su questa cosa, metti un punto e passa ad altro argomento»

Per un buon uso della pigrizia
«La semplificazione è un falso, nonché la madre di tutti i falsi. Questo non significa che non ci si debba battere come leoni per il rispetto delle parole e dei fatti che le parole cercano di descrivere. Bisogna però concentrare gli sforzi sul proprio lavoro e la propria vita, proteggendo l’uno e l’altra»

Diversità e inclusione
«Essere differenti, non assomigliare troppo agli altri, sentirsi riconoscibili e perfino apprezzabili per vie secondarie, accorgersi di essere “troppo uguali” e desiderare non esserlo più»

«Esco, serve niente?»
«E dunque spesso rimugino su quanto leggera, forse vacua, sia la mia pretesa di uscire ogni mattina. Un poco mi sento in colpa. A volte penso che, nel cumulo di ore spese, lungo la vita, a cazzeggiare in giro per la strada, avrei potuto scrivere l’Iliade, ammesso di avere un talento omerico»

Non aver paura
«La grande fortuna del complottismo, dunque, dipende dalla creazione di forme di paura fai-da-te che ci sentiamo in grado di maneggiare, con le quali entriamo in confidenza»

Un pensiero per Giuliano Ferrara
«In caso di un coinvolgimento senile in un conflitto, GF farà da supporto letterario a un paio di divisioni cingolate e stivalate, a me piacerebbe fare la crocerossina e soccorrere i feriti»

Speriamo che smetta
«Abbiamo nuove macchine, nuovi materiali, nuove conoscenze in grado di rifare gli argini più velocemente, suturare le frane, mettere in sicurezza le strade e le case. Farlo o non farlo dipende solo da noi, da come vogliamo spendere i soldi pubblici, da quali sono le famose priorità, ovvero: che cosa è più importante e più lungimirante mettere davanti a tutto il resto»

L’ascensore è bloccato
«È come partecipare a un gioco che non prevede vincitori: quello che la sociologia chiama “ascensore sociale” è fermo, almeno qui in Italia, da qualche anno»
