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  • Giovedì 31 luglio 2025

Gli tsunami stanno arrivando in Sudamerica, senza fare danni

Il forte terremoto in Russia ha causato onde anomale in molte altre zone del Pacifico

Forze dell'ordine a Viña del Mar, in Cile, durante un'evacuazione per l'allerta tsunami (REUTERS/Rodrigo Garrido)

Poco dopo l’1 di notte italiana c’è stato un terremoto di magnitudo 8.8 al largo della costa orientale della Russia: è stato uno dei dieci più forti mai registrati. In diversi paesi, tra cui Giappone e Indonesia, è stata diffusa l’allerta tsunami e varie zone sono state evacuate, ma non ci sono stati grossi danni. Nella notte tra mercoledì e giovedì gli tsunami hanno cominciato ad arrivare in Sudamerica, ma non stanno causando danni. Il Post segue tutti gli aggiornamenti con un liveblog.

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04:2931 luglio 2025

I paesi sudamericani hanno cominciato a togliere le allerte tsunami

Nella notte tra mercoledì e giovedì le onde degli tsunami hanno cominciato ad arrivare sulle coste dei paesi del Sudamerica nel Pacifico. Non hanno causato danni per ora, ma per precauzione alcuni paesi stanno mantenendo attiva l’allerta per le prossime ore. Il primo posto dove sono arrivati gli tsunami è stata l’Isola di Pasqua, che appartiene al Cile ed è abitata da circa 8mila persone: come sulla costa pacifica del Cile, anche sull’isola era stata ordinata un’evacuazione preventiva di residenti e turisti verso zone soprelevate. Sull’isola sono arrivate onde tra i 30 e i 40 centimetri.

Altri paesi dell’America centrale e del sud hanno invece annullato l’allerta tsunami, dopo che le onde si erano rivelate meno grandi delle previsioni: tra questi Messico, Colombia, Ecuador e Perù.

20:5630 luglio 2025

Sull’Isola di Pasqua non sono stati segnalati danni

Il governo cileno ha detto che finora non ci sono state segnalazioni di danni sull’Isola di Pasqua (o Rapa Nui, in lingua nativa), su cui ha diffuso l’allerta massima. In serata la zona costiera dell’isola era stata evacuata, e turisti e residenti erano stati portati in una chiesa su un territorio sopraelevato. L’isola si trova a 3600 chilometri dalle coste cilene, nell’oceano Pacifico, ed è nota soprattutto per i suoi “moai”, le grandi statue monolitiche assai riconoscibili per le loro caratteristiche facce. Sull’isola vivono circa 8.000 persone.

20:5130 luglio 2025

Alle Hawaii è stato ritirato anche l’“avviso tsunami”

Il Pacific Tsunami Warning Center (PTWC) ha revocato l’“avviso tsunami” per le Hawaii, che aveva imposto nel pomeriggio dopo aver revocato l’“allerta tsunami”, (il codice rosso, quello più grave). Il PTWC ha detto che l’altezza delle onde è ora al di sotto dei livelli di allerta, e che sta continuando a diminuire. 

17:5730 luglio 2025

Nelle Isole Marchesi è stata revocata l’allerta tsunami

È stata revocata l’allerta tsunami nell’arcipelago vulcanico delle Isole Marchesi, parte del territorio d’oltremare della Polinesia francese. Le autorità locali hanno autorizzato i residenti a rientrare nelle proprie case, invitandoli comunque a mantenere la massima prudenza.

17:3630 luglio 2025

È stata ordinata l’evacuazione delle zone costiere dell’Isola di Pasqua e delle isole Galapagos

Le autorità di Cile e Ecuador hanno ordinato l’evacuazione dell’area vicino alla costa dell’Isola di Pasqua (o Rapa Nui, in lingua nativa) e delle isole Galapagos. A Rapa Nui, residenti e turisti sono stati trasferiti in una chiesa situata su un terreno elevato, mentre lungo la costa pacifica del Cile continentale sono iniziate evacuazioni preventive. Nelle Galapagos, le persone nelle aree costiere vulnerabili sono state invitate a raggiungere le zone di sicurezza predisposte dalla protezione civile.

15:2430 luglio 2025

Chi ancora aspetta e teme lo tsunami

In Perù il governo ha ordinato la chiusura di 65 porti, in previsione di onde che potrebbero superare i 2 metri e mezzo.
In Ecuador sono stati chiusi i siti visitabili del parco Nazionale delle isole Galapagos.
In Cile c’è allerta su tutta la costa Pacifica, in Colombia nella regione di Chocó.
Allerte tsunami restano attive anche per Papua Nuova Guinea, Isole Solomone e Vanuatu.
Intanto lo tsunami è arrivato in alcune isole della Polinesia francese, ma con una forza inferiore a quella ipotizzata: per ora non si segnalano danni.

Militari cileni procedono all’evacuazione delle zone costiere a Viña del Mar (REUTERS/Rodrigo Garrido)

14:5130 luglio 2025

I pochi danni di un terremoto molto forte

Le reali dimensioni dei danni del terremoto nella penisola della Kamchatka si sapranno solo nei prossimi giorni: le informazioni da una regione remota della Federazione russa arrivano solo parzialmente. Le prime indicazioni dalle autorità locali indicano però un numero di edifici danneggiati molto ristretto, inferiore a una decina, e nessun morto o ferito. È un bilancio molto limitato soprattutto se si considera la forza del terremoto, di magnitudo 8.8.

Una scuola parzialmente crollata a causa del terremoto, Petropavlovsk-Kamchatskij, Russia, 30 luglio (Valeria Kosilova/TASS via ZUMA/Ansa)

Il primo motivo è che la zona più vicina all’epicentro è molto poco popolata: ci sono poche persone e pochi edifici, la densità è inferiore a una persona per chilometro quadrato. L’epicentro poi è stato al largo delle coste e piuttosto distante, oltre cento chilometri, dai centri abitati più importanti, in primo luogo Petropavlovsk-Kamchatsky. L’ipocentro è a una profondità di 20,7 chilometri. La Kamchakta è inoltre un’area fortemente sismica, per cui negli anni sono stati costruiti edifici resistenti a forti scosse. Il governatore della regione di Sakhalin Valery Limarenko ha detto che tutti gli abitanti sono già potuti rientrare nelle loro case, ma che buona parte «dei comignoli delle case sono distrutti e dovranno essere riparati».

14:2030 luglio 2025

Il Cile dichiara l’allerta per l’Isola di Pasqua

Mentre molti paesi del nord del Pacifico stanno cancellando le allerte, le maggiori preoccupazioni sono ora per le coste pacifiche sudamericane. Il Cile in particolare ha diffuso l’allerta massima per l’Isola di Pasqua (o Rapa Nui, in lingua nativa): l’isola si trova a 3600 chilometri dalle coste cilene, nell’oceano Pacifico, ed è nota soprattutto per i suoi “moai”, le grandi statue monolitiche assai riconoscibili per le loro caratteristiche facce. Sull’isola vivono circa 8.000 persone.

I tipici “moai” dell’isola di Pasqua, 22 novembre 2022 (AP Photo/Esteban Felix)

13:4930 luglio 2025

I leoni marini alle prese col terremoto

Un gruppo di leoni marini di Steller, una specie diffusa in tutte le coste del Pacifico settentrionale, è stato filmato mentre avveniva il terremoto, sull’isola russa di Antsiferov: è un’isola vulcanica disabitata nell’arcipelago delle Curili, in Kamchatka. 

(AP Photo/Nikita Sinchinov)

13:1630 luglio 2025

In Kamchatka ha eruttato uno dei più grandi vulcani del continente

Nella penisola del Kamchatka ha anche eruttato il vulcano Klyuchevskaya Sopka. Lo ha comunicato l’istituto di geofisica russo, che segnala che sul versante occidentale si nota «una discesa di lava incandescente». È alto 4.750 metri, è uno dei vulcani attivi più grandi dell’emisfero nord e del continente, si trova circa 500 chilometri a nord della maggiore città della provincia, Petropavlovsk-Kamchatsky, e ha già eruttato più volte negli ultimi anni.

13:0430 luglio 2025

Dove sono state tolte le allerte tsunami, e dove ci sono ancora

Molti paesi ormai hanno tolto o ridimensionato le allerte tsunami che avevano diramato qualche ora fa. È un segnale del fatto che le agenzie competenti non si aspettano più grosse onde e i rischi stanno diminuendo. 

• Mercoledì sera (pomeriggio in Italia) il Giappone ha modificato l’indicazione per tutta la costa pacifica da “allerta” tsunami ad “avviso”: significa che gli tsunami continueranno e potrebbero causare correnti e onde alte fino a un metro, ma non allagamenti diffusi. Il Giappone era uno dei paesi considerati più a rischio: le allerte diffuse mercoledì pomeriggio (mattina in Italia) riguardavano quasi due milioni di persone, e il governo aveva chiesto a tutti gli abitanti della costa est di cercare riparo in zone elevate e allontanarsi dal mare. Ci sono state alcune onde anomale, ma tutto sommato contenute. 

• Qualche ora fa anche le Hawaii hanno ridotto il livello di allarme da “allerta tsunami”, codice rosso, ad “avviso tsunami”, codice arancione. Anche lì c’era grande apprensione, e varie zone erano state evacuate. Il direttore dello Pacific Tsunami Warning Center ha detto però che il peggio dovrebbe essere passato. 

• La Russia ha tolto le allerte tsunami nella città portuale di Severo-Kurilsk e nella regione della Kamchatka, ossia le zone dove nella notte (mattina in Italia) c’era stato un fortissimo terremoto di magnitudo 8.8. Alcuni palazzi sono stati danneggiati e ci sono stati allagamenti, ma la Russia ha detto che l’entità dei danni è contenuta. 

Gli abitanti se ne vanno dall’isola di Oahu, alle Hawaii (AP photo/Michelle Bir)

Ci sono alcune zone dove l’allerta rimane e ci si aspettano onde alte:

• La Polinesia francese, un territorio d’oltremare francese in mezzo all’oceano Pacifico meridionale. Secondo il governo locale alcune isole potrebbero essere raggiunte da onde alte fino a quattro metri. 

• In California ci sono degli avvisi tsunami per varie zone costiere del nord, e l’allerta al confine con l’Oregon. Intorno alla cittadina di Crescent City ci sono state onde alte circa un metro, e tutte le spiagge e i moli sono stati chiusi.

• Il Cile ha dichiarato il livello rosso di allerta, il più alto, per quasi tutta la zona costiera. In Perù sono attese onde di oltre due metri.

Un uomo cammina lungo Ocean Beach, San Francisco, California, 30 luglio (REUTERS/Carlos Barria)

11:0830 luglio 2025

La situazione fin qui

Un riassunto con le cose principali successe fin qui:

• Verso le 11 di mattina ora locale (poco dopo l’1 di notte in Italia) c’è stato un forte terremoto di magnitudo 8.8 al largo della penisola della Kamchatka, sulla costa orientale della Russia: è stato uno dei dieci più forti della storia (qui abbiamo spiegato come interpretare la magnitudo, e qui abbiamo raccontato la storia del terremoto più forte di sempre, in Cile).

• Subito dopo il terremoto sono state diffuse allerte tsunami per molti paesi, tra cui Russia, Giappone, Cina e alcuni stati sulla costa ovest degli Stati Uniti (principalmente Hawaii, Alaska e California). Altri paesi hanno diffuso allerte nelle ore seguenti.

• Le onde dello tsunami sono arrivate prima in Giappone, poi alle Hawaii, ma sono state di altezza limitata e hanno provocato danni solo alcuni allagamenti di strade e parcheggi.

• In Kamchatka sono stati danneggiati vari edifici, ma non si hanno notizie di morti. Tra le altre cose è crollata la facciata di una scuola, che però era vuota.

• A partire dalla tarda mattinata italiana vari paesi hanno iniziato a ridimensionare le allerte tsunami, e alle Hawaii e in Giappone le persone evacuate sono state autorizzate a tornare a casa.

• Sulla costa occidentale degli Stati Uniti stanno continuando ad arrivare onde anomale, sebbene per ora di portata limitata.

10:4330 luglio 2025

Nella Polinesia francese per ora l’allerta rimane

Nella Polinesia francese, un territorio d’oltremare che dipende dalla Francia e si trova in mezzo all’oceano Pacifico meridionale, la situazione è osservata con attenzione. Secondo il governo locale nelle prossime ore le isole di Ua Huka, Nuku Hiva e Hiva Oa, che fanno parte delle isole Marchesi, potrebbero essere raggiunte da onde alte fino a quattro metri: i soldati francesi di base nel territorio sono stati mobilitati in via precauzionale per poter intervenire in caso di emergenza.

L’agenzia che si occupa della gestione dei disastri in Colombia invece ha diramato un’allerta tsunami per le province di Chocó e Nariño, lungo le coste occidentali del paese, dove ha raccomandato di evitare le spiagge ed evacuare le zone costiere; ha invece diffuso un avviso per quelle limitrofe di Cauca e Valle del Cauca.

10:2230 luglio 2025

Anche il Giappone ha ritirato l’allerta in diverse province

L’Agenzia meteorologica del Giappone ha ridotto a semplice “avviso” l’allerta tsunami che era stata diramata per diverse province, in particolare lungo le coste sudorientali dell’isola di Honshu, la più grande dell’arcipelago, e nella provincia di Okinawa, che è composta da oltre 150 isole sparse tra il sud del Giappone, il mar Cinese meridionale e Taiwan. L’allerta tsunami invece resta in vigore in parte della provincia di Hokkaido, la più settentrionale delle isole giapponesi, e per la regione di Tohoku, nel nord-est di quella di Honshu.

L’allerta tsunami è stata ritirata anche nelle Filippine, dove era stata diramata per molte comunità costiere nelle sue oltre 7.500 isole, così come nel territorio statunitense di Guam, che si trova nel Pacifico settentrionale, e nelle Isole Marianne Settentrionali, un centinaio di chilometri a nord.

Una spiaggia vuota a Shirahama, nella prefettura di Wakayama (Giappone occidentale) il 30 luglio (Kyodo News via AP)

10:0830 luglio 2025

Un ripasso su cosa causa i terremoti (vi ricordate le placche tettoniche?)

Proviamo a fare un breve ripasso sulle cause dei terremoti, che di fatto consistono in oscillazioni della crosta terrestre. Quest’ultima è divisa in placche tettoniche, blocchi che di solito si muovono in modo lento e costante. Il movimento è impercettibile per noi che ci camminiamo sopra, ma viene misurato e tenuto sotto controllo dai geologi. Nei punti in cui queste placche si toccano e si sfregano, il movimento, rallentato dall’attrito, provoca un accumulo di energia che in determinati momenti si libera e causa i terremoti.

Le placche terrestri (Fradeve11, Public domain, via Wikimedia Commons)

La maggior parte dei terremoti mondiali avviene sulle linee di faglia, le aree in cui due placche tettoniche si sfregano tra loro. La quasi totalità dei terremoti più potenti avviene in corrispondenza di quella che i geologi definiscono la cintura di fuoco: una linea lunga circa 40mila chilometri che parte dal sud della Nuova Zelanda, sale fino a sopra il Giappone, alla penisola della Kamchatka e arriva fino all’estremo nord del continente americano, di cui segue tutta la costa pacifica. In corrispondenza della cintura di fuoco sono avvenuti i più forti e drammatici terremoti degli ultimi decenni: quello in Giappone del 2011, con una magnitudo di 9; quello in Alaska del 1964, con una magnitudo di 9.2 e quello in Cile del 1960, con una magnitudo di 9.5.

La cintura di fuoco (USGS, Public domain, via Wikimedia Commons)

09:4730 luglio 2025

La disputa territoriale di cui forse non avevate mai sentito parlare

In queste ore i media di tutto il mondo hanno parlato delle isole Curili, perché trovandosi a sud della penisola della Kamchatka sono state tra i primi posti raggiunti dalle onde dello tsunami. È raro che un arcipelago remoto riceva tutta questa attenzione sui media internazionali: in passato era accaduto principalmente perché la sovranità di alcune sue isole è contesa da 80 anni tra Russia e Giappone. Sono le quattro più meridionali (Habomai, Shikotan, Kunashir e Iturup), dove non ci sono stati grossi danni, anche perché due sono disabitate.

La disputa risale agli ultimi giorni della Seconda guerra mondiale quando l’Unione Sovietica, che fin lì era rimasta in pace con l’Impero giapponese, gli dichiarò guerra e occupò anche le Curili, che alla conferenza di Yalta del 1945 furono assegnate all’URSS dagli Alleati. Dopo il conflitto il Giappone sollevò la questione delle quattro isole, rifiutandosi di acconsentire all’accordo di pace l’URSS. Non fu più firmato, anche perché gli Stati Uniti con l’inizio della Guerra Fredda sostennero le rivendicazioni giapponesi. Formalmente, quindi, i due paesi sono ancora in guerra.

Anche l’ultimo governo giapponese si era impegnato a risolvere la disputa, ma la cosa è sempre fallita per l’ostruzionismo russo. L’avevamo raccontata in questo articolo:

Le Isole Curili, contese tra i due paesi dalla fine della Seconda guerra mondiale e su cui si sta provando a trovare un compromesso

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09:3830 luglio 2025

Come si misurano gli tsunami

Per calcolare l’altezza delle onde, e quindi di quanto si alza il mare in un certo momento, si usano soprattutto i mareografi, strumenti che misurano la variazione del livello dell’acqua. Sono di solito installati lungo le coste e ne esistono di due tipi: a pressione o a radar/ultrasuoni.

Nei modelli a pressione, un sensore è sempre immerso nel mare e il sistema è ancorato sul fondale: se la quantità di acqua sopra al sensore aumenta, perché si alza il livello del mare, aumenta la pressione (la colonna d’acqua ha una massa maggiore) e il dispositivo rileva la variazione. È un sistema preciso e resistente, ma si devono tenere in considerazione altri fattori come la pressione atmosferica per calcolare le effettive variazioni.

(NOAA)

Nei modelli a radar/ultrasuoni il sensore viene installato sopra la superficie del mare, per esempio su un molo. Il dispositivo invia un impulso radar (o a ultrasuoni) verso l’acqua che lo riflette, e il sensore misura quanto tempo l’impulso ha impiegato per tornare indietro. In questo modo si può calcolare la variazione del livello del mare: se aumenta, l’impulso impiega meno tempo a tornare, perché la distanza tra sensore e superficie dell’acqua si è ridotta; se si abbassa, impiega più tempo.

Il mareografo tiene traccia delle variazioni, che vengono poi mostrate in un grafico usando una scala temporale. In condizioni normali questi strumenti sono utili per misurare le maree, tenere sotto controllo gli effetti del cambiamento climatico e per fare ricerche scientifiche. In condizioni di allerta come quelle di oggi sono invece fondamentali per misurare istantaneamente il livello del mare e le sue variazioni, aiutando anche a fare previsioni sui picchi che potranno raggiungere gli tsunami, insieme ad altri sensori in mare aperto.

09:2930 luglio 2025

Le onde arrivano anche sulla costa ovest degli Stati Uniti

Attorno all’1:15 ora locale sono state registrate le prime onde anomale anche nel nord della California: la più alta è stata di oltre un metro nei pressi di Crescent City, vicino al confine con l’Oregon.

Crescent City è la cittadina californiana che potrebbe essere più interessata dalle conseguenze dello tsunami, per via della conformazione del fondale e della forma della costa, che tendono a concentrare l’energia delle onde.

Storicamente riceve ondate più alte che altrove: tra il 1933 e il 2008 ci sono state condizioni da tsunami 31 volte, con 11 eventi che hanno superato l’altezza di un metro. Nel marzo del 1964 fu registrato proprio in quella zona lo tsunami più distruttivo sulla costa pacifica degli Stati Uniti, provocato da un forte terremoto in Alaska.

Tra l’altro come molte città della zona anche Crescent City è nel pieno della stagione turistica estiva, e moltissimi hotel nella zona sono al completo.

Ci sono state onde moderate anche in Oregon e nello stato di Washington.

09:2630 luglio 2025

Un po’ di storia sul terremoto più forte della storia, e lo tsunami che seguì

Il terremoto di oggi al largo della penisola della Kamchatka, di magnitudo 8.8, è uno dei dieci più forti mai registrati. Il più forte fu quello che il 22 maggio del 1960 colpì il sud del Cile, nella zona della città di Valdivia, di magnitudo 9.5. La terra tremò per quasi quattro minuti senza interruzioni, il terremoto interessò un’area lungo 1.000 chilometri e fece danni incalcolabili.

Quel terremoto, conosciuto come “il grande terremoto del Cile”, scatenò anche uno tsunami che quindici ore dopo colpì le Hawaii, facendo più di 60 morti e quasi un giorno più tardi arrivò in Giappone, causando quasi 140 morti. Allora non c’era un sistema di allerta, solo dopo quell’evento le Nazioni Unite iniziarono a allestirne uno che iniziò a operare nel Pacifico nel 1965.

Il terremoto distrusse quasi 450mila abitazioni, due milioni di persone furono sfollate, i morti furono fra i 1.500 e i 2.500: cambiò il paesaggio e la geografia di alcune zone per sempre. Abbiamo raccontato tutti gli effetti di quel terremoto in questo articolo.

Uccise migliaia di persone, distrusse intere città, creò fiumi e nuovi paesaggi, in una zona del paese che da allora ha dovuto reinventarsi

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