La disfatta del Regno Unito all’Eurovision Song Contest

La disfatta del Regno Unito all'Eurovision Song Contest

Sabato notte c’è stata la finale dell’Eurovision Song Contest 2021 (ESC), vinto dal gruppo italiano Måneskin. Oltre alla loro vittoria ha attirato molto l’attenzione il risultato deludente del Regno Unito, paese che ha una grande e illustre tradizione nella musica pop e che però ha ottenuto zero punti in questa edizione dell’ESC. Il Regno Unito era rappresentato da James Newman, che ha cantato Embers. Quando è stato annunciato che Newman aveva ottenuto zero punti dal pubblico nell’ultima sessione del televoto, Newman ha prima scosso la testa deluso, poi ha alzato le braccia e gran parte dell’arena l’ha appaludito e incoraggiato. È la quinta volta nella storia dell’ESC che il Regno Unito arriva ultimo, e la seconda che prende zero punti.

Il sistema di votazione dell’ESC è piuttosto complicato, e prendere zero punti (nul points o nil points, come dicono i media anglosassoni) è raro ma non impossibile. Il punteggio finale dipende dal voto del pubblico di ciascun paese partecipante, che avviene in diretta tramite sms o con l’app ufficiale, e dal voto delle Giurie Nazionali, una per paese, che votano prima dell’evento. Il pubblico di ciascun paese e le varie Giurie compongono ciascuno una classifica delle 10 canzoni più gradite: c’è dunque la classifica delle 10 canzoni più gradite dal pubblico francese e la classifica delle più gradite dalla giuria francese, e così via (nessuno può votare per il concorrente del proprio paese).

La presenza e la posizione nelle varie classifiche consentono di attribuire i punti: 12 punti vanno a chi è al primo posto, 10 al secondo posto e così via. Se una canzone non riceve nessun punto significa quindi che non è entrata nella classifica di gradimento di nessun paese, né in quelle del pubblico dei vari paesi né in quelle delle Giurie Nazionali.

Il video del record mondiale di nuoto di Benedetta Pilato, nei 50 metri rana

Il video del record mondiale di nuoto di Benedetta Pilato, nei 50 metri rana

Sabato la nuotatrice italiana Benedetta Pilato ha stabilito un nuovo record del mondo femminile nella specialità 50 metri rana, durante la semifinale degli Europei di nuoto a Budapest, in Ungheria. Pilato, che ha 16 anni ed è di Taranto, ha finito la gara in 29 secondi e 30 centesimi, battendo il precedente record dell’americana Lilly King che era di 29 secondi e 40 centesimi.

No, Obama non ha ammesso che esistono gli UFO

No, Obama non ha ammesso che esistono gli UFO

Negli ultimi giorni diversi giornali italiani hanno scritto che l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama avrebbe confermato l’esistenza degli UFO (l’acronimo inglese per l’espressione “oggetto volante non identificato”) in una recente intervista televisiva. La notizia è stata data fra gli altri dal Corriere della Sera, dalla Stampa e dallo HuffPost, con titoli assai fuorvianti. In realtà Obama non ha detto nulla del genere.

L’intervista di Obama a cui si riferiscono i giornali italiani è avvenuta durante una puntata del programma televisivo Late Late Show del comico James Corden, in cui i toni sono tradizionalmente piuttosto leggeri. Obama ha risposto a una domanda di un musicista del programma circa l’esistenza degli alieni prima con una battuta, per poi chiosare più seriamente dando una risposta piuttosto istituzionale sui cosiddetti UAP, cioè i fenomeni aerei non identificati; è un tema di cui negli Stati Uniti si sta parlando molto dopo una serie di ammissioni riguardo avvistamenti inspiegabili da parte del Dipartimento della Difesa. Nelle prossime settimane fra l’altro le agenzie di intelligence statunitensi dovrebbero diffondere un atteso rapporto sulla gestione di questi casi da parte del governo.

Obama, comunque, ha detto che «ciò che è vero è che ci sono filmati e registrazioni di oggetti nei cieli che non sappiamo esattamente cosa siano. Non possiamo spiegare come si muovono, le loro traiettorie. Non si muovono con un schema facilmente spiegabile. Quindi penso che la gente stia prendendo sul serio il tentativo di indagare e di capire di che cosa si tratta. Ma oggi non ho niente da riferirti».

Già nel 2019 la Marina statunitense aveva confermato l’autenticità di altri tre video di avvistamenti inspiegabili. Nell’occasione aveva chiesto di non utilizzare il termine UFO, considerata la connotazione da fantascienza che ha assunto il termine nel corso degli anni.

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