La protesta dei calciatori della Norvegia contro lo sfruttamento dei lavoratori in Qatar

La protesta dei calciatori della Norvegia contro lo sfruttamento dei lavoratori in Qatar

Nelle prime due partite di qualificazione ai prossimi Mondiali di calcio, la nazionale norvegese ha portato in campo le proteste contro lo sfruttamento dei lavoratori immigrati in Qatar, il paese che nel 2022 ospiterà il torneo. Mercoledì, contro Gibilterra, e domenica, contro la Turchia, i giocatori norvegesi si sono presentati per gli inni nazionali con delle magliette sulle quali era stampato il messaggio «Diritti umani, dentro e fuori dal campo». Nella partita di domenica contro la Turchia, al messaggio è stato aggiunto un invito alle altre nazionali che citava l’iniziativa dei giocatori tedeschi, scesi in campo formando la scritta «Diritti umani» nella partita giocata giovedì scorso. Negli ultimi incontri si sono unite anche Danimarca e Olanda.

Non è un caso che sia stata la Norvegia la prima nazionale a portare in campo la protesta. È infatti il primo paese in cui ha preso piede l’ipotesi di un boicottaggio nei confronti del Qatar. Tutto era partito lo scorso 26 febbraio dall’iniziativa di un piccolo club, il Tromsø, che poi ha ricevuto il sostegno di altri sei club. La questione è stata sottoposta alla federazione che ora deve prendere una decisione, nonostante i suoi dirigenti si siano già detti contrari al boicottaggio: probabilmente sono influenzati dal fatto che, dopo 22 anni di assenza dalla fase finale di un Mondiale, a questo giro la nazionale maschile è molto promettente e sulla carta può ottenere la qualificazione. Anche il capitano, Martin Ødegaard, si è detto contrario al boicottaggio, ma favorevole a portare maggior attenzione sulla questione.

La nave Ever Given si chiama Ever Given

La nave Ever Given si chiama Ever Given

La gigantesca scritta sullo scafo della nave portacontainer incagliata nel Canale di Suez ha ingannato alcuni media e molti utenti dei social network, generando un equivoco sul nome dell’imbarcazione: è Ever Given, come scritto a poppa, mentre Evergreen – il nome sul fianco – è quello della grande società taiwanese di spedizioni che la gestisce (l’armatore). La proprietà della nave, invece, è della società giapponese Shoei Kisen Kaisha Ltd., che la costruì nel 2018. La Ever Given batte bandiera di Panama, pratica di registrazione comune per via delle agevolazioni fiscali e legali. Con i suoi 400 metri di lunghezza, è una delle navi portacontainer più grandi in circolazione, per oltre 200mila tonnellate di peso complessivo. È bloccata nel Canale di Suez da martedì.

(EPA/KHALED ELFIQI)

– Leggi anche: Perché la nave nel Canale di Suez ci affascina

(Samuel Mohsen/dpa)

In questi giorni, le segnalazioni incorrette sul nome della nave sono state piuttosto comuni.

Le cascate che hanno fatto cambiare colore all’Uluru

Le cascate che hanno fatto cambiare colore all'Uluru

Le abbondanti piogge degli ultimi giorni hanno provocato la formazione di diverse cascate sull’Uluru, il più famoso massiccio roccioso dell’Australia centrale, che è un luogo sacro per gli aborigeni australiani ed è conosciuto anche come Ayers Rock. Tra le altre cose, la pioggia ha cambiato i colori delle rocce, facendo assumere al massiccio tonalità rosso scuro, argentee e persino nere, e offrendo ai visitatori la vista di un paesaggio piuttosto raro. Quando piove molto è possibile che si formino piccole cascate sull’Uluru, ma questa volta lo staff del parco nazionale che lo ospita ha definito l’evento meteorologico che le ha fatte formare «unico e straordinario»: in media sul massiccio cadono infatti circa 300 millimetri di pioggia all’anno e soltanto nel fine settimana ne sono caduti 46.

Over the weekend Uluṟu received more than 46mm of rain.

The unique and extraordinary weather event saw tourists and…

Posted by Uluṟu-Kata Tjuṯa National Park on Monday, 22 March 2021

Nuovo Flash