In Spagna hanno rimosso l’ultima statua pubblica del dittatore Francisco Franco

In Spagna hanno rimosso l'ultima statua pubblica del dittatore Francisco Franco

Stamattina a Melilla, una delle due exclavi spagnole in Marocco, è stata rimossa l’ultima statua pubblica del dittatore Francisco Franco presente in territorio spagnolo. Una legge spagnola proibisce da tempo che Franco sia celebrato con monumenti pubblici, ma le precedenti amministrazioni di centrodestra dell’exclave avevano difeso la statua – che a un certo punto era comunque stata spostata in una zona periferica, vicino al porto – sostenendo che ritraesse Franco da giovane, quando ancora era un semplice comandante dell’esercito.

La decisione di rimuovere la statua era stata presa ieri dal governo dell’exclave, che dal 2019 è sostenuto da una coalizione di centrosinistra formata dalla Coalizione per Melilla (un partito che rappresenta la comunità musulmana locale), il Partito Socialista e Ciudadanos. Il Partito Popolare, il principale partito di centrodestra spagnolo, si era astenuto, mentre il partito di destra radicale Vox aveva votato contro la decisione.

– leggi anche: Melilla, dove finisce l’Europa

Melilla fu occupata dall’esercito spagnolo nel 1497 e da allora è rimasta spagnola nonostante da circa quarant’anni sia reclamata dal Marocco, con cui condivide tutto il proprio confine di terra.

Il confine tra i due paesi è segnato dalla valla, una recinzione formata da due barriere metalliche distanti di cui negli ultimi anni si sono occupati diversi media internazionali. La valla fu costruita con l’obiettivo di impedire l’arrivo di migranti africani in territorio spagnolo, che nel picco del flusso arrivavano a migliaia ogni anno: ancora oggi la maggior parte degli ingressi di richiedenti asilo via terra in Spagna avviene a Melilla e Ceuta, l’altra exclave spagnola in Marocco.

Il video del crollo di una parte del cimitero di Camogli, in Liguria

Il video del crollo di una parte del cimitero di Camogli, in Liguria

Lunedì poco dopo le 15 è franata la costa rocciosa che sosteneva una parte del cimitero di Camogli, in provincia di Genova. Insieme alla costa sono crollate due cappelle e una porzione del colombario, la struttura in cui vengono inserite le bare su più livelli: non ci sono stati feriti ma secondo i giornali sarebbero finite in mare più di 200 bare. Sentito dall’ANSA, l’assessore ai Lavori pubblici di Camogli Tino Revello ha detto che l’area era transennata e sotto osservazione da tempo, a causa di «strani scricchiolii». Alcuni operai si trovavano nei pressi della zona del cimitero che è franata, e hanno ripreso tutta la scena in un video.

Il primo video a 360 gradi che mostra cosa c’è attorno a Perseverance su Marte

Il primo video a 360 gradi che mostra cosa c'è attorno a Perseverance su Marte

La NASA, l’ente spaziale statunitense, ha pubblicato un video a 360 gradi che mostra il paesaggio attorno al rover Perseverance nel punto in cui è atterrato su Marte. Se lo si guarda dal computer bisogna muovere il cursore sul video per cambiare prospettiva; da smartphone basta muovere il telefono (il video purtroppo non è compatibile con tutti i browser).

Dei rover inviati su Marte, Perseverance è quello con più fotocamere (ne ha 19). Il rover ha toccato il suolo di Marte giovedì 18 febbraio, dopo avere viaggiato per 203 giorni coprendo una distanza di oltre 470 milioni di chilometri, un lungo viaggio iniziato la scorsa estate.

Perseverance avrà il compito di cercare fossili molecolari, cioè strutture e minerali dovuti alla presenza un tempo di esseri viventi. Gli indizi potrebbero essere di diverso tipo: elementi chimici frutto di processi biologici, o molecole composte da carbonio e idrogeno, tra gli ingredienti base della vita, almeno per come la conosciamo sulla Terra.

Leggi anche: L’incredibile video dell’atterraggio di Perseverance su Marte

Nuovo Flash