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  • Martedì 23 febbraio 2021

In Spagna hanno rimosso l’ultima statua pubblica del dittatore Francisco Franco

(Valentina Lovato/Il Post)
(Valentina Lovato/Il Post)

Stamattina a Melilla, una delle due exclavi spagnole in Marocco, è stata rimossa l’ultima statua pubblica del dittatore Francisco Franco presente in territorio spagnolo. Una legge spagnola proibisce da tempo che Franco sia celebrato con monumenti pubblici, ma le precedenti amministrazioni di centrodestra dell’exclave avevano difeso la statua – che a un certo punto era comunque stata spostata in una zona periferica, vicino al porto – sostenendo che ritraesse Franco da giovane, quando ancora era un semplice comandante dell’esercito.

La decisione di rimuovere la statua era stata presa ieri dal governo dell’exclave, che dal 2019 è sostenuto da una coalizione di centrosinistra formata dalla Coalizione per Melilla (un partito che rappresenta la comunità musulmana locale), il Partito Socialista e Ciudadanos. Il Partito Popolare, il principale partito di centrodestra spagnolo, si era astenuto, mentre il partito di destra radicale Vox aveva votato contro la decisione.

– leggi anche: Melilla, dove finisce l’Europa

Melilla fu occupata dall’esercito spagnolo nel 1497 e da allora è rimasta spagnola nonostante da circa quarant’anni sia reclamata dal Marocco, con cui condivide tutto il proprio confine di terra.

Il confine tra i due paesi è segnato dalla valla, una recinzione formata da due barriere metalliche distanti di cui negli ultimi anni si sono occupati diversi media internazionali. La valla fu costruita con l’obiettivo di impedire l’arrivo di migranti africani in territorio spagnolo, che nel picco del flusso arrivavano a migliaia ogni anno: ancora oggi la maggior parte degli ingressi di richiedenti asilo via terra in Spagna avviene a Melilla e Ceuta, l’altra exclave spagnola in Marocco.