Le immagini stereotipate usate dalla televisione sudcoreana durante la cerimonia d’apertura dei Giochi

Le immagini stereotipate usate dalla televisione sudcoreana durante la cerimonia d'apertura dei Giochi

Durante la trasmissione della cerimonia d’apertura dei Giochi Olimpici di Tokyo di venerdì 23 luglio, il canale televisivo sudcoreano MBC ha presentato i vari paesi partecipanti con immagini o commenti che secondo l’emittente avrebbero dovuto facilitare la comprensione da parte degli spettatori delle nazioni che stavano sfilando. Molti hanno però ritenuto offensive e stereotipate le immagini scelte, e hanno criticato la decisione di MBC.

Per rappresentare la delegazione italiana, per esempio, MBC ha utilizzato l’immagine di una pizza, mentre per indicare l’Ucraina ha ricordato il disastro nucleare di Chernobyl; l’arcipelago dell’oceano Pacifico delle Isole Marshall è stato descritto come un ex sito di test nucleari degli Stati Uniti, mentre la sfilata degli atleti e delle atlete haitiane è stata accompagnata da un commento che definiva la situazione politica del paese «confusa» per via del recente assassinio del presidente Jovenel Moïse. MBC ha poi definito la sua scelta un «errore imperdonabile».

 

L’improbabile medaglia d’oro nel nuoto della Tunisia

L'improbabile medaglia d'oro nel nuoto della Tunisia

Nella notte di gare alle Olimpiadi di Tokyo il diciottenne tunisino Ahmed Ayoub Hafnaoui ha vinto una medaglia d’oro nel nuoto tanto storica quanto improbabile, almeno in partenza. Hafnaoui si era qualificato alla finale dei 400 metri stile libero con l’ottavo e ultimo tempo buono delle batterie (3:45.68). Nella gara decisiva – da una delle due corsie esterne, che spettano appunto a chi si qualifica con i tempi più alti – è arrivato a sorpresa a giocarsi la vittoria con i favoriti: l’americano Kieran Smith e l’australiano Jack McLoughlin. Ha vinto con un tempo di 3:43.36, migliorandosi di due secondi rispetto alle batterie. Per la Tunisia è la quinta medaglia d’oro olimpica di sempre, la terza nel nuoto.

I Cleveland Indians hanno cambiato nome, infine

I Cleveland Indians hanno cambiato nome, infine

La squadra di baseball di Cleveland ha cambiato definitivamente nome da Indians a Guardians. Da anni il vecchio nome era al centro di discussioni per la sua connotazione razzista e offensiva nei confronti della comunità nativa americana. Tre anni fa la squadra aveva già rimosso il suo simbolo più famoso, il disegno caricaturale del “Capo Wahoo”, ma aveva mantenuto il nome, nonostante le critiche, in attesa di un rebranding definitivo. Il nuovo nome è stato infine presentato venerdì con un video narrato dall’attore Tom Hanks. Verrà usato dal termine della stagione in corso.

Guardians fa riferimento alle statue che si trovano sul ponte Hope Memorial, chiamate appunto “Guardiani del traffico” e già raffigurate alcuni anni fa sulla maglia dei Cavaliers, la squadra locale di NBA. Il nome Cleveland Indians era in uso dal 1915 e non era esattamente associato all’immagine di una squadra vincente, come evidenziato anche dal film La squadra più scassata della lega. Cleveland è la città che aspetta da più tempo una vittoria alle World Series, le finali del baseball nordamericano: dall’ultima volta sono passati 73 anni.

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