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  • Mercoledì 7 luglio 2021

È stato ucciso il presidente di Haiti

Secondo la ricostruzione del governo, Jovenel Moïse sarebbe stato assassinato da un gruppo armato mentre era in casa

Il presidente di Haiti, Jovenel Moise (AP Photo/Dieu Nalio Chery)
Il presidente di Haiti, Jovenel Moise (AP Photo/Dieu Nalio Chery)

Nella notte tra martedì e mercoledì è stato assassinato il presidente di Haiti, Jovenel Moïse. Il primo ministro haitiano Claude Joseph ha detto in un comunicato che attorno all’una di notte uomini armati non identificati, alcuni dei quali parlavano spagnolo, «hanno attaccato la residenza privata del presidente», nella capitale Port-au-Prince, uccidendolo. Ha aggiunto che anche la moglie Martine Moïse è stata colpita: ha riportato alcune ferite provocate da colpi di arma da fuoco e attualmente si trova in ospedale.

Joseph, primo ministro ad interim, ha invitato alla calma e ha detto che il governo ha dichiarato lo stato di emergenza, aggiungendo che le forze armate e la polizia hanno la situazione sotto controllo.

Moïse aveva 53 anni. Era stato eletto per la prima volta presidente del paese caraibico col partito di centrodestra Tèt Kale alle elezioni del 2015, poi annullate per brogli. Era stato rieletto l’anno successivo e aveva iniziato a governare il 7 febbraio del 2017.

Negli ultimi anni era stato accusato tra le altre cose di aver represso gli oppositori politici e di voler restare in carica oltre il suo mandato. Nel 2019 per esempio ad Haiti ci furono violente proteste per chiedere le sue dimissioni, in cui morirono alcune decine di persone. Moïse fu anche coinvolto in uno scandalo per corruzione, accusato insieme ad altri ministri e funzionari di aver gestito fondi in modo illecito fino a 2 miliardi di dollari.

Haiti, che si trova sull’isola di Hispaniola, la stessa della Repubblica Dominicana, è il paese più povero delle Americhe e uno dei più poveri al mondo, e vive da anni in uno stato di costante emergenza umanitaria: nel 2004 fu colpito dall’uragano Jeanne, nel 2010 da uno dei terremoti più distruttivi di sempre, in cui morirono 200mila persone, e nel 2016 dall’uragano Matthew. La pandemia da coronavirus ha aggravato ulteriormente la situazione.