Prima della partita del Tre Nazioni di rugby tra Argentina e Nuova Zelanda, gli All Blacks hanno eseguito la loro tradizionale danza maori in segno di rispetto verso Diego Armando Maradona, campione argentino morto mercoledì a sessant’anni. La haka infatti non si esegue soltanto per intimidire gli avversari, ma anche per omaggiare i morti. Prima che iniziasse, il capitano neozelandese Sam Cane si è staccato dalla formazione per posare a metà campo la maglia nera degli All Blacks con il nome e il numero 10 di Maradona. La partita si è giocata Newcastle, in Australia, e tutti i membri della Nazionale argentina hanno portato il lutto al braccio. La Nuova Zelanda ha vinto 38-0.
Venerdì sera le due maggiori squadre di calcio del Cairo, Zamalek e Al-Ahly, si sono incontrate nella finale della Champions League africana per la prima volta nella loro storia. In Egitto e in tutto il Medio Oriente era stata definita la partita del secolo, data la rivalità centenaria tra due club che contano milioni di tifosi in tutta la regione e che rappresentano le due anime della società egiziana: lo Zamalek venne infatti istituito come squadra aperta a tutti e sostenitrice della monarchia, l’Al-Ahly venne invece fondato dai nazionalisti e conserva tuttora un carattere più identitario. La finale, giocata a porte chiuse allo Stadio Internazionale del Cairo, è stata combattuta e spettacolare. Fra grandi gol, pali e occasioni sbagliate, l’Al-Ahly è riuscita a vincerla a quattro minuti dalla fine, confermandosi come la squadra africana più vincente della sua epoca.
Dopo il fischio finale le strade del Cairo, rimaste deserte per gran parte della serata, si sono riempite di tifosi dell’Al-Ahly che hanno festeggiato la vittoria contro i rivali per tutta la notte illuminando la città di rosso.
Cairo is red ❤ pic.twitter.com/pRbZrEjX79
— Yahya (@YahiaAppani) November 28, 2020
Cairo won't be sleeping anytime soon…
Congratulations @AlAhly fans! ???? ???? #CAFCL pic.twitter.com/b1wEVQKQPb
— KingFut.com (@King_Fut) November 27, 2020
Al Ahly Champions of Africa for the 9th time — explosive street celebrations in Cairo! pic.twitter.com/KvlR0E1xD5
— Peter Alegi (@futbolprof) November 28, 2020
Dal primo gennaio 2021 il paese di Fucking, in Austria, cambierà nome in Fugging. Giovedì il consiglio comunale di Tarsdorf, di cui Fucking è una frazione di circa 100 abitanti, che si trova a 350 chilometri a ovest di Vienna, ha deciso di cambiare nome al paese dopo anni di derisioni, soprattutto sui social network a causa del significato volgare della parola fucking in inglese (“fottere/fottuto”). Negli ultimi anni infatti un numero crescente di turisti di lingua inglese si è fermato a scattare fotografie vicino al cartello all’ingresso del paese, a volte assumendo pose sconce. Alcuni cartelli stradali sono stati rubati.
Fugging hell: Tired of mockery, Austrian village changes name.
Residents of the Austrian village of Fucking – the name dates back to the 11th century – will ring in the new year under a new name- Fugging – after years of ridicule of their signpostshttps://t.co/hdAbtyUuho pic.twitter.com/KT4eYbpWEM
— AFP News Agency (@AFP) November 27, 2020
Andrea Holzner, sindaco di Tarsdorf, ha confermato che il paese cambierà nome. Secondo il quotidiano austriaco Die Presse, gli abitanti del paese, conosciuti come Fuckingers, «ne hanno abbastanza dei visitatori e delle loro brutte battute». Non tutti però sembrano contenti dell’imminente cambio di nome. Alcuni lettori del quotidiano regionale Oberösterreichische Nachrichten fanno notare che il paese sta ricevendo pubblicità gratuita e che «avrebbero dovuto essere felici di avere un nome divertente».
Il paese aveva conquistato una certa notorietà per essere stato l’ambientazione di un romanzo dell’austriaco Kurt Palm, da cui è stato poi tratto un film intitolato Bad fucking. Il paese risulta abitato dal 1070, ma la tradizione locale attribuisce la fondazione del primo vero insediamento a un nobile bavarese del sesto secolo chiamato Focko. Una mappa risalente al 1825 utilizzava la grafia Fuking.