La copertina dell’Economist dedicata alla “caduta” di Boris Johnson

La copertina dell'Economist dedicata alla “caduta” di Boris Johnson

Lo stimato settimanale britannico Economist ha dedicato la copertina del suo prossimo numero cartaceo al futuro del Regno Unito dopo Boris Johnson, riferendosi alla notizia delle sue dimissioni da leader del partito Conservatore e primo ministro. Il titolo piuttosto eloquente del numero è «la caduta del pagliaccio»: è accompagnato da una fotografia scattata nel 2012, quando Johnson, allora sindaco di Londra, si fece calare da un’impalcatura con un’imbracatura per festeggiare la prima medaglia d’oro del Regno Unito alle Olimpiadi che si stavano svolgendo in città, restando poi sospeso a mezz’aria. Nella copertina, però, il filo che sospende Johnson è spezzato.

Il “necrologio” di BBC per il governo di Boris Johnson

Il “necrologio” di BBC per il governo di Boris Johnson

Tra martedì e giovedì più di 40 tra ministri, sottosegretari e collaboratori del governo britannico si sono dimessi per protesta contro alcune decisioni del primo ministro Boris Johnson. Il gran numero di dimissioni sta facendo molto discutere nel Regno Unito, e molti sia tra i partiti di opposizione che nel Partito Conservatore di Johnson hanno chiesto che anche il primo ministro rassegni le proprie dimissioni, cosa che dovrebbe accadere a breve.

Queste dimissioni di massa sono state ampiamente commentate da BBC Newsnight, programma serale di approfondimento politico della televisione nazionale britannica, che mercoledì sera ha concluso la puntata in modo piuttosto anomalo, con una sorta di “necrologio” del governo di Johnson: al posto dei soliti titoli di coda ha mandato in onda una lista di tutti i membri del governo che si sono dimessi, con sullo sfondo una foto in bianco e nero del primo ministro e una versione malinconica della canzone “Bittersweet Symphony” dei Verve. La lista si conclude con il nome di Boris Johnson, seguito da un punto interrogativo.

Un trend su TikTok sta creando problemi alle proiezioni del nuovo film dei Minions

Un trend su TikTok sta creando problemi alle proiezioni del nuovo film dei Minions

Alcuni cinema nel Regno Unito hanno dovuto prendere provvedimenti dopo che alcuni gruppi di ragazzi maschi che partecipavano a un recente trend di TikTok hanno disturbato eccessivamente le proiezioni del film d’animazione Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo, l’ultimo dedicato ai mostriciattoli goffi e buffi e gialli, che sta avendo un grande successo commerciale.

Tutto è cominciato quando Bill Hirst, un giovane australiano, ha pubblicato sul social network un video in cui lui e un gruppo di amici, tutti vestiti con un completo elegante scuro come quello del protagonista della serie Cattivissimo Me, Gru, andavano al cinema a vedere il film con l’aria di chi è ospite di un qualche evento mondano e formale.

Il video, accompagnato da una canzone della colonna sonora particolarmente adatta al formato dei video di TikTok, è un classico esempio della comicità un po’ nonsense popolare tra i giovani su TikTok: è diventato in fretta virale e, come succede spesso sul social network, è stato emulato migliaia e migliaia di volte nel giro di pochi giorni.

Solo che alcuni di questi gruppi di ragazzi hanno creato dei guai: l’unico cinema di Guernsey, l’isola del canale della Manica, ha dovuto cancellare le proiezioni del film per il cattivo comportamento di questi cosiddetti “Gentleminions”, accusati di vandalismo, di molestie al personale e di aver costretto alcune famiglie a lasciare la sala prima della fine del film. Il Regal Cinema di Wadebridge, in Cornovaglia, ha affisso un avviso in cui dice che non ammetterà più «bambini non accompagnati vestiti in completo», per via di alcuni gruppi che sono stati troppo rumorosi. Lo stesso è successo in alcuni cinema della catena Odeon, ha scritto BBC.

Il risultato, in tutto questo, è stato che Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo ha ricevuto una montagna di promozione gratis, su TikTok: al momento i video con l’hashtag #minions hanno 8,5 miliardi di visualizzazioni. La stessa casa di produzione, la Universal, ha ringraziato su Twitter chi sta partecipando al trend.

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