Come è cambiato il consenso verso i partiti dalle scorse elezioni ad oggi

Come è cambiato il consenso verso i partiti dalle scorse elezioni ad oggi

YouTrend ha pubblicato un video che mostra come sarebbe cambiato il consenso verso i partiti dal 4 marzo 2018 (cioè dalle scorse elezioni politiche) a oggi, stando alla media dei sondaggi nazionali. Nel marzo 2018 la coalizione di centrodestra ottenne circa il 37 per cento, con la Lega al terzo posto con il 17.4, e il partito più votato fu il Movimento Cinque Stelle con il 32,7 circa. Dal video si vede come la Lega sia diventata – sempre nei numeri dei sondaggi – il partito con il maggior consenso e come il Movimento 5 Stelle abbia perso costantemente sostegno finendo oggi al terzo posto, dopo la Lega e a tre punti di distanza circa dal Partito Democratico.

Il video di pecore che non vi aspettavate questo sabato sera

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Mostra, con una ripresa dall’alto, il paziente lavoro di un cane pastore per riportarle tutte nel recinto. Tutte, anche quelle tre che provano a svignarsela.

Giorgia Meloni si è lamentata della Camera deserta, ma pare che avesse sbagliato piano

Giorgia Meloni si è lamentata della Camera deserta, ma pare che avesse sbagliato piano

Giovedì la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha pubblicato sui social network una foto in cui è sola nel Transatlantico, il grande corridoio fuori dall’aula della Camera dei Deputati, a Montecitorio, accompagnandola con la didascalia:

«Ops, transatlantico deserto. Perché oggi non si vota e a chi manca non decurtano lo stipendio e non viene segnata come assenza. Tutti a casa di giovedì i moralizzatori grillini? Dai mi sento sola venite a farmi compagnia, assenteisti! Capito perché il M5S ha bocciato la proposta di Fratelli d’Italia per fare timbrare il cartellino ai parlamentari?»

Come dice il sito della Camera, e come gli è stato fatto notare su Instagram dal deputato Paolo Giuliodori del Movimento 5 Stelle, giovedì l’aula della Camera non era stata convocata, in assenza di votazioni. Per trovare i suoi colleghi, quindi, Meloni avrebbe dovuto andare ai piani superiori, dove ci sono le aule delle commissioni, diverse delle quali erano riunite per lavorare. Giuliodori ha anche ricordato che Meloni è in cima alla classifica dei deputati più assenteisti: ha saltato quasi il 79 per cento dei voti, presenziando soltanto a poco più del 5 per cento (nel 16 per cento dei casi era in missione), secondo i dati di Openpolis. Ad aver fatto più assenze di lei ci sono solo i deputati Antonio Angelucci, Marco Martinelli e Francantonio Genovese, tutti e tre di Forza Italia.

Meloni ha poi provato a giustificare il suo post scrivendo che i deputati del M5S avevano ammesso di andare in Parlamento soltanto quando ci sono delle votazioni, mentre lei ci va in «quasi tutti i giorni, anche se non si vota. A lavorare».

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