Audi si è scusata per una foto pubblicitaria

Domenica mattina Audi, famosa azienda automobolistica tedesca, ha pubblicato su Twitter la pubblicità di un recente modello di auto, la RS4 Avant. La foto mostra la macchina, una station wagon sportiva di colore rosso acceso, a cui è appoggiata una bambina con indosso un vestito leopardato, occhiali da sole con la montatura rosa, giacca di jeans e scarpe da ginnastica bianche mentre mangia una banana. Il testo del tweet è una frase in inglese che si traduce con: “fa battere il tuo cuore più velocemente – in ogni senso”.

https://twitter.com/AudiOfficial/status/1289848460368257033

Il tweet ha ricevuto molti commenti negativi, e due critiche principali. Alcuni hanno sostenuto che la foto rappresenti un modello di situazione molto pericoloso per la bambina, perché non è visibile dal guidatore e potrebbe essere investita. Per esempio un utente ha scritto “bello che mostriate come è facile per i bambini restare uccisi dalle vostre auto. Dall’interno della macchina non si riesce certo a vederla”.

https://twitter.com/Angelo_Rad/status/1289931594224947201

Ma la critica più diffusa ha riguardato l’ambiguità del messaggio trasmesso, e l’immagine della bambina in un atteggiamento adulto tra il provocante e il provocato, rafforzato dalla frase “fa battere il tuo cuore più velocemente – in ogni senso”.

Lunedì pomeriggio Audi si è scusata, spiegando che il nuovo modello vuole essere una macchina «per famiglie» che comprende un sistema di freni di emergenza, e che la campagna pubblicitaria intendeva trasmettere l’idea che anche gli utenti del traffico più deboli, come i bambini, possano «fare affidamento sulla tecnologia RS». Ha poi precisato che non aveva intenzione di offendere nessuno e che indagherà su eventuali fallimenti nel sistema di controllo dei contenuti.

Non è la prima volta che il gruppo Volkswagen, a cui appartiene Audi, pubblica dei messaggi che infastidiscono una parte dell’opinione pubblica: a maggio di quest’anno si era scusata per una pubblicità ritenuta razzista, e nel 2019 l’amministratore delegato Herbert Diess fece lo stesso per aver evocato uno slogan nazista in un discorso a un evento aziendale. Nel 2019 una pubblicità della Volkswagen fu cancellata nel Regno Unito perché considerata maschilista, e nel 2013 uno spot che mostrava un uomo bianco esortare i suoi colleghi a mostrare un atteggiamento più rilassato, parlando con accento giamaicano, fu a sua volta criticato negli Stati Uniti e in Giamaica.