• di Host
  • Blog
  • Giovedì 17 maggio 2012

Storie migranti

Dall’8 al 15 maggio abbiamo assistito a un workshop intitolato My migrant story: 24 “studenti” di ogni età e Paese europeo hanno lavorato sulla scrittura e la narrazione orale delle loro storie di migrazione a partire da un oggetto simbolo dei loro viaggi.

Tra le storie che ci hanno colpito c’è quella di Eva, intitolata Am I Migrant?. Qui si racconta la storia di sua nonna Alžbeta che, pur non essendosi mai spostata dal paese natio, nella regione di Nitra, ha cambiato 5 volte cittadinanza. In 80 anni, per ragioni geopolitiche, è stata cittadina della Monarchia Austroungarica, prima delle due grandi guerre mondiali, cittadina della democrazia cecoslovacca, ungherese durante le due guerre mondiali, cittadina della Repubblica Socialista Cecoslovacca dopo le guerre e infine solo Slovacca.
Un bello spunto di riflessione su che cosa sia il migrante e se migrante può essere un individuo che non gira intorno al mondo ma è il mondo che gli scorre sotto i piedi.

E poi c’è quella di Umut, il nome turco di un bambino russo: Aleksey. A 5 anni, infatti, Umut dovette lasciare la sua piccola città caucasica vicino a Stravropol City in URSS, proprio perché nell’89 l’URSS era nel bel mezzo di quella violenta deflagrazione che l’avrebbe portata all’estinzione. Pianse una notte intera peril cane che era costretto ad abbandonare e, poco dopo, cominciò una nuova vita a Istanbul. Umut e la sua famiglia ottennero dei passaporti illegalmente. Da quel momento l’identità russa di un bambino, lontano dal suo cane, dai suoi amici e dalla sua infanzia, fu cancellata con un’insindacabile raccomandazione paterna: da oggi il tuo nome sarà Aleksey, tutto il tuo passato russo deve essere dimenticato adesso.
A distanza di oltre vent’anni, Umut ha raccontato per la prima volta la sua storia, lontano dai suoi concittadini a cui non ha mai potuto raccontare la verità.

E voi? Avete storie dirette o indirette di migrazione? Avete oggetti che arrivano da lontano o vi sono arrivati da parenti o amici lontani?

Raccontateci le vostre storie o inviateci le immagini di questi oggetti. Qui dotto nello spazio commenti sulla nostra pagina facebook o su twitter, usando l’hashtag #HoStory.

Host

Nata nel 1994 a Torino la Scuola Holden è una scuola di Scrittura e Storytelling dove si insegna a produrre oggetti di narrazione per il cinema, il teatro, il fumetto, il web e tutti i campi in cui si può sviluppare la narrazione. Tra i fondatori della scuola Alessandro Baricco, attuale preside.