Chi ha voluto le primarie

Con tutta la stima per Bersani che ho già messo per iscritto domenica sera su Twitter, c’è una cosa su cui deve fermarsi un momento a fare uno sforzo di memoria, secondo me. Quando continua a rivendicare che le primarie le ha volute lui, che non è vero che è stato Renzi a chiederle e il consenso che aveva raccolto a imporle, che la scelta è stata sua eccetera, si è probabilmente dimenticato dei pezzi. Le primarie aperte di coalizione che si sono svolte oggi fu Vendola a chiederle per primo e non sono mai state scontate nel PD (se lo fossero state, tra l’altro, sarebbe ugualmente smentita la tesi “le ho volute io“). E le primarie con la competizione di oggi – con un nuovo candidato imprevisto e a lungo non voluto che va persino al ballottaggio, e con lo statuto cambiato – le hanno chieste Renzi e i suoi molti sostenitori. E Bersani, mentre molti altri dirigenti del PD suoi alleati dichiaravano esplicitamente di non volerle, è stato saggio abbastanza da accettare, sì, con calma.

«Il terreno migliore per discutere sono le primarie. Spero che si facciano con le stesse regole con cui si è votato per Prodi, Veltroni, Bersani».

(Matteo Renzi, agosto 2011)

«A Matteo Renzi dico che, con lo Statuto che abbiamo, se lui vuole partecipare alle primarie deve dimettersi dal Pd perchè per il Partito democratico il candidato è il segretario. O lui si dimette dal Pd o lui non corre le primarie»

(Rosy Bindi, settembre 2011)

se non vogliamo fare la figura dei pazzi per arrivare preparati alle prossime elezioni sarà necessario convocare delle primarie. Quando? Ovvio: in autunno. E badate bene: primarie aperte a tutti, senza escludere nessuno, come è sempre stato nel migliore spirito del centrosinistra.

(Matteo Renzi, febbraio 2012)

”Non ho la testa su queste cose, in questo momento ho in mente altre questioni e i problemi del Paese”.
Cosi’ Pier Lugi Bersani replica a Matteo Renzi che oggi ha lanciato la sfida al segretario Pd chiedendo le primarie di partito.

(maggio 2012)

«il segretario pd ha annunciato che in base al patto che intende proporre ai democratici e ai progressisti si deve procedere “entro l’anno a primarie aperte per la scelta del candidato dei progressisti e dei democratici italiani alla guida del paese”»

(giugno 2012)

 p.s. per restringere il campo ed escludere altre e diverse questioni: quando Bersani dice che il ballottaggio l’ha voluto lui, lì ha ragione. Potrà quindi credibilmente dire “giornata magnifica, perché l’ho voluta io”: ma domenica prossima.


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Luca Sofri

Giornalista e direttore del Post. Ha scritto per Vanity Fair, Wired, La Gazzetta dello Sport, Internazionale. Ha condotto Otto e mezzo su La7 e Condor su Radio Due. Per Rizzoli ha pubblicato Playlist (2008), Un grande paese (2011) e Notizie che non lo erano (2016).