Perché in Honduras c’è voluto quasi un mese per sapere chi aveva vinto le elezioni
Ci sono stati ritardi e problemi tecnici, e centinaia di migliaia di schede hanno dovuto essere conteggiate a mano

Mercoledì il Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) dell’Honduras ha annunciato che Nasry “Tito” Asfura, un politico conservatore e di destra, ha vinto le elezioni presidenziali, superando di poco il candidato Salvador Nasralla, del Partito Liberale. Per conoscere il vincitore c’è voluto parecchio tempo: le elezioni sono state il 30 novembre scorso, ma poi le procedure per il conteggio dei voti sono andate parecchio a rilento e sono state anche decisamente caotiche. Ci sono stati molti problemi tecnici, e alla fine centinaia di migliaia di schede hanno dovuto essere conteggiate a mano.
Il software informatico utilizzato per il conteggio dei voti aveva avuto diversi problemi già pochi giorni dopo le elezioni. Anche il sito creato per permettere di seguire in tempo reale i risultati aveva smesso di funzionare, impedendo ai cittadini di sapere come stesse procedendo lo spoglio dei voti.
È stato fin da subito un grosso problema, anche perché era già chiaro che i due principali candidati, Asfura e Nasralla, erano divisi da un numero molto ridotto di voti. In Honduras le elezioni sono state spesso contestate e condizionate da brogli e violenze: oltre a ciò, il presidente statunitense Donald Trump aveva cercato di condizionare queste ultime, sostenendo Asfura e alimentando sospetti sulla regolarità del voto.

Sostenitori di Asfura festeggiano dopo che il Consiglio Nazionale Elettorale ha dichiarato la sua vittoria, a Tegucigalpa, il 24 dicembre 2025 (AP/Fernando Destephen)
Nei giorni successivi al voto il conteggio era ripreso lentamente, tra le critiche di diversi politici. La presidente uscente, Xiomara Castro, del partito di sinistra Libre, aveva detto che i risultati delle elezioni erano stati «falsificati», e anche Nasralla aveva sostenuto di essere stato penalizzato da voti irregolari. Anche alcune missioni internazionali che avevano monitorato le elezioni, come quella dell’Unione Europea e quella dell’Organizzazione degli Stati Americani, avevano segnalato irregolarità nello svolgimento delle elezioni.
Il 14 dicembre infine il CNE ha deciso di conteggiare manualmente centinaia di migliaia di schede elettorali, circa il 15 per cento del totale, provenienti da seggi in cui erano state rilevate alcune irregolarità. In quel momento la differenza tra Asfura e Nasralla era di circa 40mila voti, su un totale di 3,6 milioni: il nuovo conteggio quindi sarebbe stato decisivo per decidere il vincitore. È comunque iniziato con diversi giorni di ritardo, a causa di grosse proteste organizzate da Libre nella capitale del paese, Tegucigalpa, per chiedere il riconteggio di tutti i voti a mano, e non solo di una parte come era stato deciso.
Il CNE è l’organo supremo che si occupa di organizzare le elezioni. Formalmente è un organo autonomo, ma non è proprio del tutto imparziale dal momento che è guidato da tre consiglieri nominati dal parlamento, con un accordo tra i principali partiti. Secondo la missione elettorale dell’Unione Europea il suo funzionamento è poco trasparente e condizionato dagli equilibri politici.

Salvador Nasralla durante una conferenza stampa in cui denuncia presunte irregolarità durante il voto, a Tegucigalpa, il 10 dicembre 2025. (AP/Moises Castillo)
Asfura alla fine è stato dichiarato vincitore con un vantaggio ridotto su Nasralla: ha preso il 40,3 per cento dei voti, contro il 39,5 di Nasralla. Il suo mandato dovrebbe iniziare a gennaio, ma il modo in cui si sono svolte le elezioni, il sostegno ricevuto da Trump e il lungo e caotico conteggio dei risultati potrebbero avere un impatto negativo sulla sua credibilità come capo del governo e sulle istituzioni honduregne. Diversi rappresentanti politici hanno criticato le elezioni. Nasralla, in particolare, ha detto che non riconoscerà la vittoria di Asfura, anche se ha spiegato che non chiederà ai propri sostenitori di organizzare proteste per contestare il voto.



