• Mondo
  • Domenica 21 dicembre 2025

Israele continua a espandersi in Cisgiordania

Il governo ha approvato la creazione di 19 nuove colonie, con l'obiettivo di riprendersi le zone da cui si era ritirato nel 2005

Un colono israeliano su una collina da cui si vede la Striscia di Gaza, a Sderot, il 18 dicembre
Un colono israeliano su una collina da cui si vede la Striscia di Gaza, a Sderot, il 18 dicembre (AP Photo/Maya Levin)
Caricamento player

Il governo israeliano ha approvato la creazione di 19 nuove colonie in Cisgiordania, un territorio che occupa illegalmente proprio attraverso la costruzione di colonie. A fine maggio il governo ne aveva approvate altre 22: era stata la più grande espansione degli ultimi decenni.

Con questo piano il governo intende completare la rioccupazione delle quattro località della Cisgiordania da cui Israele si era ritirato nel 2005, quando aveva anche abbandonato le colonie nella Striscia di Gaza. Due di queste località, Homesh e Sa-Nur, erano incluse nel provvedimento di maggio; ora sono state aggiunte le ultime due, Ganim e Kadim.

Delle 19 colonie approvate domenica, 11 saranno nuovi insediamenti, mentre 8 sostituiranno quelli che vengono definiti “avamposti”, dove alcuni coloni si insediano autonomamente, occupando terreni e costruendo abitazioni, anche prima del riconoscimento da parte del governo israeliano (che comunque li tollera piuttosto apertamente).

In questi ultimi anni, durante la guerra a Gaza, è aumentato di molto sia il numero delle colonie sia quello degli “avamposti”. Il governo ha approvato 69 nuove colonie, incluse quelle più recenti. Il gruppo di attivisti israeliano Peace Now ha contato più di 142 nuovi “avamposti” costruiti dai coloni tra il 2024 e il 2025: più di quelli di tutti i vent’anni precedenti.

Gli “avamposti” spesso sorgono attorno a preesistenti centri palestinesi, con l’obiettivo di circondarli. Una recente inchiesta del New York Times ha documentato questo accerchiamento nella zona di al Mughayyir. Il risultato è che la proliferazione delle colonie israeliane in Cisgiordania è ai massimi storici, come ha ribadito in questi giorni l’ONU.

Benjamin Netanyahu, in una foto del 7 dicembre

Benjamin Netanyahu, in una foto del 7 dicembre (EPA/ARIEL SCHALIT)

L’espansione di domenica è stata annunciata dai ministri della Difesa, Israel Katz, e delle Finanze, Bezalel Smotrich, del governo di estrema destra di Benjamin Netanyahu. Il comunicato del governo si è soffermato sulla posizione «altamente strategica» delle nuove colonie.

Da tempo l’estrema destra religiosa alleata di Netanyahu, quella di cui fa parte Smotrich, considera le colonie lo strumento attraverso cui perseguire l’occupazione integrale della Cisgiordania e, al tempo stesso, impedire la nascita di un futuro stato palestinese. È l’obiettivo esplicito di uno dei piani di espansione più noti, approvato a fine agosto e noto come E1, che di fatto taglia in due la Cisgiordania. Smotrich lo aveva presentato come un modo per «cancellare dalla mappa» lo stato palestinese.

In parallelo all’espansione territoriale, è aumentata anche l’aggressività dei coloni, che sanno di poter contare sulla legittimazione politica del governo e sulla protezione dell’esercito israeliano. I loro attacchi alla popolazione palestinese sono diventati assai più frequenti e violenti. Si è visto in autunno, durante la stagione della raccolta delle olive, in cui ci sono stati più di 8 attacchi al giorno, il numero più alto da quando vengono contati.

Oltre a invadere territorialmente la Cisgiordania, Israele ha anche diversi modi per controllarla a livello economico. Per esempio da maggio trattiene i soldi – quasi mezzo miliardo di euro – che riscuote per conto dell’Autorità nazionale palestinese, e che quindi dovrebbe versarle. L’ANP è l’entità parastatale che governa in modo semi-autonomo alcune zone della Cisgiordania. I soldi in mano a Israele sono quelli provenienti dalle tasse sui prodotti palestinesi o sul lavoro dei palestinesi in Israele. Il blocco dei versamenti ha il preciso scopo di creare problemi finanziari all’ANP, impedendole di pagare stipendi e servizi pubblici.

– Leggi anche: In Cisgiordania i coloni stanno cercando di prendersi tutto