La ricerca affannosa dell’albero di Natale perfetto

Sulle Alpi le guardie forestali iniziano mesi prima pressate dai sindaci, i quali temono il giudizio dei cittadini

L'albero di Natale in piazza del Popolo, a Roma
L'albero di Natale in piazza del Popolo, a Roma (AP Photo/Andrew Medichini)
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All’inizio di gennaio, quando non sono neanche finite le feste, Andreas Agreiter si dovrà rimettere a cercare un albero di Natale da mettere in piazza Walther, nel centro di Bolzano, a dicembre del 2026. Dice che tra tutti i compiti delle guardie forestali questo è il più stressante, perché è sempre più complicato trovare un albero bello, sano, con tutti i rami al posto giusto. È stressante anche perché le aspettative degli abitanti e dei turisti sono alte: una volta l’albero è troppo basso, un’altra è troppo alto, troppo rado, troppo tozzo, troppo decorato o troppo poco.

Quest’anno Agreiter è stato fortunato. Ha trovato un abete alto una ventina di metri nel vivaio forestale provinciale di Aica, nel comune di Naz-Sciaves. Era stato piantato circa 45 anni fa e finora era sfuggito alle ricerche. Dal 5 novembre è stato issato in piazza Walther e a pochi giorni dal Natale sembra non abbia attirato commenti negativi. È un fatto raro.

Le ricerche iniziano con molto anticipo perché l’albero di Natale deve soddisfare una serie di requisiti. Si parte dall’altezza e dalla forma. L’abete deve essere alto almeno una quindicina di metri, con un fusto dritto e una chioma regolare. Per avere una bella chioma deve essere cresciuto da solo, senza alberi o case attorno che rischiano di togliergli la luce del sole. I rami che rimangono in ombra infatti crescono più lentamente rispetto a quelli che ricevono la luce. Altra cosa non trascurabile: deve avere una sola punta, anche se spesso si riesce a limitare il problema con un trucco, legando i rami più in alto.

La gru solleva l'albero scelto da Bolzano per adagiarlo nel cassone del tir

La gru solleva l’albero scelto da Bolzano per adagiarlo sul pianale del camion (Aica/Markus Pfeifer)

Oltre all’aspetto, l’altro requisito importante riguarda il taglio e il trasporto. Nei boschi della provincia di Bolzano e in generale sulle Alpi ci sono tanti abeti molto belli, alcuni perfetti, ma per diventare alberi di Natale devono essere in posti raggiungibili dai boscaioli e dai tir. È quindi meglio trovarne vicini a strade, asfaltate o sterrate non importa. Per giunta è essenziale che intorno all’albero ci sia uno spiazzo dove i tir possono posizionarsi in maniera salda, per evitare di sollecitare troppo la gru.

Christian Rebeschini, guardia forestale del comune di Asiago, in Veneto, racconta che è anche una questione di costi. Quando non si trova un albero in posti accessibili bisogna addentrarsi di più nel bosco. Servono mezzi adatti, spesso costosi. Negli ultimi anni in un paio di occasioni il comune di Asiago è stato disposto ad affittare un’autogru industriale proveniente da Bassano del Grappa pur di prendere un albero perfetto da un punto disagevole. Dopo il taglio, servono diverse ore per appoggiare delicatamente l’albero sul cassone del tir.

C’è poi la questione delle strade. Se l’albero è lungo più di 20 metri rischia di non superare alcuni ostacoli che si trovano nel tragitto verso la piazza del paese, come curve e passaggi stretti, pali della luce e ponti. A volte è necessario allungare molto il viaggio per evitare gli ostacoli, o peggio ancora rimuoverli, aumentando molto tempi e costi. A Bolzano Agreiter chiama solo boscaioli di cui si fida e un camionista molto esperto che conosce alla perfezione le strade della provincia.

Servono mesi di ricerche per trovare l’albero giusto nel posto giusto, e più passa il tempo più cresce l’ansia di rimanere senza o di scegliere un albero con qualche difetto. Siccome l’unica cosa che conta è trovarlo, le guardie forestali spesso si spingono a chiederlo a privati, abitanti o aziende, che hanno abeti in ottime condizioni in giardini o terreni. Possono servire anni per convincerli.

Una volta messo nella piazza principale del paese e addobbato, nel giro di poco si capisce se l’albero piace alle persone oppure no. Può sembrare eccessivo, ma in molti paesi che vivono di turismo l’albero di Natale è anche una faccenda economica e politica, esattamente come le luminarie natalizie. Dall’albero dipende insomma una parte del consenso dei sindaci, che infatti esercitano una certa pressione sulle guardie forestali.

Il caso più noto riguarda Roma. Nel 2017 l’allora sindaca Virginia Raggi, esponente del Movimento 5 Stelle, fu accusata di aver risparmiato sugli addobbi e sull’albero stesso, un abete spoglio e malconcio soprannominato “Spelacchio”. L’abete era partito in ottime condizioni dalla Val di Fiemme, ma era stato rovinato a Roma durante le operazioni di slegatura; il suo aspetto poco rigoglioso lo rese oggetto di ironie varie, ma anche di simpatie, tanto che dopo un po’ Raggi se ne appropriò e cercò di renderlo un simbolo della città che «sta rialzando la testa».

Nel 2018, due mesi dopo la tempesta Vaia che sulle Alpi abbatté milioni di alberi, diversi sindaci dell’altopiano di Asiago preferirono scegliere come alberi di Natale abeti caduti a causa del vento. Era un modo per evitare di tagliarne altri, dopo il disastro di poche settimane prima, ma alcuni abitanti criticarono l’iniziativa. A Roana l’albero di Natale fu addirittura abbattuto da ignoti, durante la notte, agganciato con una catena e trascinato con un furgone.

C’è poi sempre il rischio che il taglio degli alberi venga contestato da associazioni civiche o ambientaliste. Nella maggior parte dei casi però gli abeti vengono presi da boschi piantati in campagne di riforestazione e per ogni albero tagliato se ne piantano altri per sostituirlo tra qualche anno.

– Leggi anche: È meglio comprare un albero di Natale vero o uno finto?

Andreas Agreiter, la guardia forestale, dice che per tutti questi motivi la ricerca è complessa, e in alcuni anni lo è ancor di più perché bisogna trovare due alberi. Dal 1959 infatti la provincia di Bolzano ha un accordo con la città di Vienna a cui ogni nove anni fornisce l’albero di Natale posizionato nella piazza del municipio. «Per Vienna solitamente ne cerchiamo uno alto almeno 25 metri, sarebbe meglio 30», dice. «Due anni fa lo abbiamo trovato alto 27 metri. Abbiamo fatto una gran figura. Ora per un po’ di anni siamo tranquilli: ci tocca trovarne solo uno».