• Sport
  • Mercoledì 17 dicembre 2025

C’è anche, ancora, la Coppa Intercontinentale

Funziona un po' come il vecchio Mondiale per club, e mercoledì alle 18 si gioca la finale

Andrea Pirlo con la Coppa Intercontinentale del 2024, vinta dal Real Madrid in finale contro il Pachuca (Mohamed Farag - FIFA/FIFA via Getty Images)
Andrea Pirlo con la Coppa Intercontinentale del 2024, vinta dal Real Madrid in finale contro il Pachuca (Mohamed Farag - FIFA/FIFA via Getty Images)
Caricamento player

Dallo scorso anno questo è il periodo in cui persino i più appassionati di calcio scoprono (o ricordano) una cosa nuova: che esiste anche la Coppa Intercontinentale, un torneo vecchio e nuovo allo stesso tempo. Vecchio perché si era già giocato tra il 1960 e il 2004, nuovo perché è stato di recente ripristinato con una formula diversa (e più cervellotica). La Coppa Intercontinentale sostituisce il torneo che a sua volta l’aveva rimpiazzata vent’anni fa: il Mondiale per club, il quale nel frattempo esiste ancora ma con un nuovo formato, più ampio. È tutto un po’ ingarbugliato, come già l’anno scorso ci si era accorti.

In breve, oggi la FIFA, la Federazione calcistica mondiale, organizza due tornei “mondiali” giocati da squadre maschili di club. Il primo è il Mondiale per club, che si tiene ogni quattro anni e a cui partecipano 32 squadre (le vincenti dei tornei continentali dei precedenti anni e altre squadre qualificate in base ai risultati internazionali): è quello che si è giocato la scorsa estate negli Stati Uniti, e la prossima volta si farà nel 2029. L’altro, quello che finirà mercoledì, è appunto la Coppa Intercontinentale, a cui partecipano solo le sei vincitrici delle principali competizioni continentali.

Alla Coppa Intercontinentale la squadra europea si qualifica direttamente per la finale, mentre le altre giocano almeno due partite preliminari. Nella finale di questa edizione, in programma mercoledì alle 18 (ora italiana) ad Al Rayyan, in Qatar, si affronteranno Paris Saint-Germain e Flamengo, vincitrici rispettivamente dell’ultima Champions League e dell’ultima Copa Libertadores. Sarà quindi come accadeva un tempo nell’originale Coppa Intercontinentale, in cui si affrontavano in una “finale mondiale” (su andata e ritorno fino al 1979, poi in campo neutro) le due vincenti dei principali tornei di Europa e Sudamerica, i due continenti nei quali il calcio era più sviluppato.

Il brasiliano Zico alza la Coppa Intercontinentale vinta dal Flamengo nel 1981 in finale contro il Liverpool (UPI/Bettmann Archive/Getty Images)

Un po’ come accadeva al Mondiale per club giocato fino al 2023, alla nuova Coppa Intercontinentale si sono aggiunte anche le vincitrici dei principali tornei di Nordamerica, Asia, Africa e Oceania. Quest’anno le prime a giocare sono state, a settembre, la squadra africana (l’egiziana Pyramids) e quella oceaniana (la neozelandese Auckland City); la vincente ha poi affrontato la squadra asiatica (la saudita Al-Ahly) per determinare la vincente del cosiddetto “spareggio Coppa Africa-Asia-Pacifico”, che alla fine è stata il Pyramids.

Nel frattempo la squadra sudamericana (i brasiliani del Flamengo) e quella nordamericana (i messicani del Cruz Azul) si sono affrontate nel “Derby delle Americhe”, vinto 2-1 dal Flamengo.

Pyramids e Flamengo si sono quindi affrontate nella “Challenger Cup”. Per chi se lo stesse chiedendo: sì, dopo ognuna di queste partite danno fisicamente una coppa, che però non ha grosso valore sportivo. Il Flamengo ha poi battuto il Pyramids, guadagnandosi l’accesso alla “Coppa Intercontinentale” vera e propria, cioè alla finale contro il Paris Saint-Germain, al quale basterà quindi vincere una partita per portarsi a casa la coppa (come fece il Real Madrid lo scorso anno). Ci sono in totale cinque partite, tutte con un’importanza percepita e un livello di gioco decisamente più basso dei titoli altisonanti inventati dalla FIFA.

Il centrocampista inglese del Real Madrid Jude Bellingham con la Coppa Intercontinentale del 2024 (Christopher Pike – FIFA/FIFA via Getty Images)

La finale tra Paris Saint-Germain e Flamengo, che in Italia sarà trasmessa da DAZN, sarà senza dubbio la partita più interessante e seguita. Il Paris Saint-Germain ha già vinto tre trofei nel 2025 (oltre alla Champions League, pure il campionato e la coppa di Francia), e ha perso contro il Chelsea la finale del Mondiale per club. È una squadra fortissima e ben allenata dallo spagnolo Luis Enrique. Gioca un calcio moderno in cui convivono eccellente organizzazione e grande libertà lasciata ai tanti giocatori offensivi di talento, tra i quali ci sono il Pallone d’oro Ousmane Dembélé e l’ex attaccante georgiano del Napoli Khvicha Kvaratskhelia.

Il Flamengo ha appena vinto il campionato brasiliano e la Copa Libertadores, battendo in finale un’altra squadra brasiliana (il Palmeiras). È una delle squadre più forti e seguite del Sudamerica, che già allo scorso Mondiale per club aveva dimostrato di potersela giocare con le squadre europee, arrivando primo nel suo girone e battendo per 3-1 il Chelsea (poi vincitore del torneo). Ci giocano tanti calciatori esperti passati dall’Europa e dall’Italia come i terzini brasiliani ex Juventus Danilo e Alex Sandro, il centrocampista della Nazionale italiana Jorginho e il trequartista Saúl Ñíguez. L’allenatore è l’ex terzino di Atlético Madrid e Chelsea Filipe Luís.