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  • Martedì 16 dicembre 2025

Jared Kushner ci ha ripensato sul contestato complesso di extralusso a Belgrado

La società del genero di Trump si è ritirata dopo che alcuni funzionari serbi erano stati accusati di abuso d'ufficio

Una protesta contro il progetto extralusso di Jared Kushner a Belgrado, a marzo del 2025 (AP Photo/Darko Vojinovic)
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Per più di due anni Jared Kushner, il genero del presidente statunitense Donald Trump, ha cercato di realizzare un progetto immobiliare molto contestato a Belgrado, in Serbia. Il progetto prevedeva la costruzione di un complesso residenziale extralusso dove ora c’è la sede dell’ex quartier generale dell’esercito jugoslavo. Era problematico per almeno due motivi: perché il palazzo ha grande importanza storica per la Serbia; e per come il governo serbo, controllato dal presidente Aleksandar Vučić, lo ha facilitato. Lunedì però Affinity Partners, l’azienda di investimento di proprietà di Kushner, ha detto che si ritirerà dal progetto: la decisione è stata presa dopo che in Serbia quattro persone, tra cui un ministro, sono state accusate di abuso d’ufficio per il modo in cui hanno gestito la questione.

L’ex quartier generale dell’esercito jugoslavo è in pieno centro a Belgrado, ed è un palazzo diroccato. È così dal 1999: al tempo la Serbia faceva parte della Jugoslavia, insieme a Montenegro e Kosovo. L’edificio, che in serbo è comunemente chiamato generalštab (riprendendo la parola dal tedesco: si pronuncia ghèneralshtab), venne gravemente danneggiato dai bombardamenti che la NATO fece contro la Jugoslavia, per spingerla a ritirare l’esercito dal Kosovo. Nonostante la posizione centralissima non è mai stato restaurato, diventando una sorta di memoriale.

Negli ultimi anni il governo serbo ha cercato in vari modi di favorire il progetto di Kushner, tra le altre cose rimuovendo le tutele legali che proteggevano l’edificio. A novembre il parlamento serbo aveva autorizzato il progetto, con una legge approvata seguendo procedure di solito riservate a situazioni particolarmente gravi e urgenti. Vučić da più di dieci anni ha favorito vari progetti urbanistici a Belgrado, attirando investimenti stranieri. Realizzare il complesso di lusso avrebbe anche permesso di migliorare i rapporti con Trump, cosa a cui ambiscono in molti.

Il complesso bombardato dalla NATO a Belgrado, in una foto del 2010 (AP Photo/Darko Vojinovic)

Il progetto era stato fin da subito molto contestato: nei mesi scorsi c’erano state proteste per preservare il generalštab, che si inseriscono in un più ampio movimento di contestazione contro Vučić.

– Leggi anche: I nuovi guai per il complesso extralusso che Jared Kushner vuole costruire a Belgrado

Lunedì il Procuratore speciale per il crimine organizzato della Serbia ha accusato il ministro della Cultura Nikola Selaković e altri tre funzionari di abuso di ufficio e di falsificazione di documenti ufficiali, proprio in relazione alla decisione di revocare le tutele architettoniche che proteggevano il generalštab in quanto edificio storico. Poco dopo che queste accuse sono diventate pubbliche Affinity Partners ha detto che si sarebbe ritirata dal progetto. Ha dato delle motivazioni un po’ fumose, sostenendo che i progetti importanti «dovrebbero unire e non dividere le persone», e dicendo che la decisione è stata presa «come segno di rispetto per gli abitanti della Serbia e di Belgrado».

Anche se non è chiaro cosa succederà è probabile che il progetto venga abbandonato, dato che dipendeva dagli investimenti di Affinity Partners. Dopo l’annuncio Vučić ha parlato del progetto come se fosse diventato irrealizzabile, dicendo che intende fare causa contro tutte le persone responsabili di aver fatto fallire l’investimento di Kushner. Ha anche criticato duramente le accuse formulate dalla procura, sostenendo che siano faziose e che abbiano causato un grosso danno economico alla Serbia.