• Mondo
  • Martedì 16 dicembre 2025

La polizia australiana ha detto che l’attacco a Bondi Beach era ispirato all’ISIS

Nella macchina dei due responsabili sono state trovate due bandiere del gruppo terroristico

Un rabbino parla davanti al memoriale improvvisato per le persone uccise e ferite nell'attacco, il 16 dicembre a Bondi Beach, a Sydney (AP Photo/Mark Baker)
Un rabbino parla davanti al memoriale improvvisato per le persone uccise e ferite nell'attacco, il 16 dicembre a Bondi Beach, a Sydney (AP Photo/Mark Baker)
Caricamento player

La polizia australiana ha detto che i responsabili dell’attacco di domenica a Bondi Beach, una spiaggia a Sydney fra le più conosciute e frequentate d’Australia, si sono ispirati al gruppo terrorista dello Stato Islamico (ISIS). Domenica sera due uomini, Sajid e Naveed Akram, padre e figlio, hanno sparato contro le persone che si trovavano a Bondi Beach per una celebrazione ebraica, uccidendo 15 persone e ferendone 40. Il primo ministro australiano Anthony Albanese ha detto che fra le prove del collegamento con l’ISIS c’è anche la presenza di due bandiere del gruppo terroristico nell’auto usata dai due per raggiungere la spiaggia, intestata a Naveed Akram.

Sajid Akram, che aveva 50 anni, è stato ucciso nello scontro a fuoco con la polizia, mentre suo figlio Naveed (24 anni) è ferito e ricoverato.

Una decina di anni fa l’ISIS controllava ampie regioni di Siria e Iraq. Oggi però i suoi attentati si basano soprattutto sulle azioni di persone convertite all’ideologia estremista del gruppo, molte volte su internet, che agiscono in maniera largamente autonoma dopo avervi giurato fedeltà. Secondo Albanese comunque i due non facevano parte di una cellula terroristica più ampia.

Le autorità australiane e quelle delle Filippine stanno anche indagando sull’eventuale collegamento fra un recente viaggio degli Akram nelle Filippine e la pianificazione dell’attacco. I due infatti sono stati nella città di Davao, sull’isola di Mindanao nel sud delle Filippine, fra l’1 e il 28 novembre, pochi giorni prima dell’attentato. Sajid Akram viaggiava con un passaporto indiano, Naveed con uno australiano.

Mindanao è una zona dove sono attivi da tempo gruppi radicali islamisti, alcuni dei quali in passato si erano affiliati allo Stato Islamico. Una lunga campagna militare dell’esercito filippino però ne ha ridotto fortemente le capacità, e le autorità del paese hanno detto di non avere per ora informazioni riguardo alla presenza di persone straniere venute nel paese per addestrarsi o pianificare attacchi assieme ai gruppi locali.

– Leggi anche: Chi è l’uomo che ha fermato l’attentatore di Sydney