• Sport
  • Sabato 13 dicembre 2025

La finale del campionato di calcio più incasinato al mondo

Quello argentino, che per la sesta volta in 13 anni ha cambiato formato (e in cui la federazione si è inventata un titolo a stagione in corso)

di Valerio Moggia

L'esultanza dei giocatori dell'Estudiantes de La Plata dopo la vittoria nella semifinale (Marcelo Endelli/Getty Images)
L'esultanza dei giocatori dell'Estudiantes de La Plata dopo la vittoria nella semifinale (Marcelo Endelli/Getty Images)
Caricamento player

Dopo 509 partite sabato 13 dicembre si concluderà il campionato di calcio più lungo e caotico al mondo: la Liga Profesional de Fútbol argentina. La partita decisiva si giocherà all’1 di notte italiana (tra sabato e domenica) tra Racing Club de Avellaneda ed Estudiantes, che non vincono il titolo nazionale rispettivamente dal 2019 e dal 2010.

Il campionato argentino è stato a lungo il più importante del Sudamerica, ma diversi scandali e problemi ne stanno compromettendo l’immagine. Oggi la Liga vive una profonda crisi economica, che ha fatto perdere competitività alle sue squadre (in gran parte superate, a livello continentale, da quelle brasiliane), e una grande confusione organizzativa.

L’aspetto che meglio racconta questo caso è l’organizzazione della Liga. Negli ultimi 13 anni il campionato ha cambiato formato ben sei volte, con soluzioni spesso piuttosto cervellotiche. L’ultima modifica è avvenuta un anno fa, quando si è deciso di ristabilire la formula del doppio torneo annuale, che mancava dal 2014.

In questo modo la Liga assegna due differenti titoli nell’arco dell’anno solare. Il primo è quello del Torneo Apertura, giocato dal 23 gennaio al 1° giugno, il secondo è quello del Torneo Clausura, che verrà assegnato sabato. Oltre a questo il numero delle partecipanti è aumentato da 28 a 30, e il campionato è stato diviso in due gironi da 15 squadre: le prime 8 di ciascun girone partecipano poi a una fase a eliminazione diretta (i playoff, in sostanza).

Un’azione dell’ultima partita tra Racing Club ed Estudiantes (Rodrigo Valle/Getty Images)

Ancora più complicato è il meccanismo che stabilisce le due retrocesse al termine dell’anno. Una è l’ultima della tabla anual, cioè la classifica che somma i punti di Apertura e Clausura, mentre l’altra è la squadra con il peggior promedio, ovvero quella con la peggior media-punti ottenuta in questa stagione e nelle due precedenti.

In base a queste regole sono retrocessi il Club Atlético San Martín e il Godoy Cruz, mentre il titolo di Apertura era andato a sorpresa al Platense, che non aveva mai vinto un trofeo nazionale in tutta la sua storia. Il 20 novembre, al termine della fase regolare del Torneo Clausura (cioè prima dell’inizio delle partite a eliminazione diretta) l’AFA, la federazione calcistica argentina, ha però assegnato senza alcun preavviso un terzo titolo nazionale al Rosario Central in quanto vincitore della tabla anual, cioè per aver fatto più punti sommando quelli ottenuti nei due tornei semestrali.

L’esistenza di questo trofeo è stata scoperta dai tifosi argentini nel momento stesso in cui i giocatori del Rosario Central sono usciti con la coppa dagli uffici della federazione, e ha comprensibilmente sollevato molte polemiche. La più forte è stata quella dell’Estudiantes, club presieduto da Juan Sebastián Verón, ex calciatore di Sampdoria, Parma, Lazio e Inter. Dopo l’assegnazione del trofeo il Rosario Central ha affrontato l’Estudiantes, e a quest’ultimo è stato richiesto di fare il pasillo de honor, una sorta di riverenza che si fa ai campioni nazionali al momento del loro ingresso in campo. I giocatori dell’Estudiantes si sono voltati di spalle durante il pasillo, e per questo tutti e 11 sono stati squalificati per due giornate. Verón ha ricevuto un’inibizione di sei mesi e a Santiago Núñez è stato vietato di indossare la fascia di capitano per tre mesi.

La prima edizione con il nuovo formato si è dimostrata dunque un disastro sotto vari punti di vista. L’assegnazione del titolo tramite partite singole a eliminazione diretta comporta che 14 squadre su 30 trascorrono circa due mesi e mezzo senza giocare. Arrivare primo o ottavo in classifica inoltre non cambia molto, e questo toglie un po’ di competitività alla prima parte dei due campionati.

Le finali si giocano sul campo neutro di Santiago del Estero, una cittadina di quasi 300mila abitanti nel nord dell’Argentina, generando altre situazioni paradossali. Nella finale dell’Apertura per esempio si sono affrontati Platense e Huracán, due club i cui stadi distano tra loro 20 chilometri (sono entrambi della zona di Buenos Aires), ma si è giocata a oltre mille chilometri da Buenos Aires, per giunta in un impianto con solo 30mila posti.

Di recente lo stadio di Santiago del Estero è stato scelto spesso per ospitare finali di tornei nazionali grazie soprattutto a Pablo Toviggino, il tesoriere dell’AFA e uomo di fiducia del presidente Claudio Tapia (a sua volta molto vicino a Gerardo Zamora, il governatore provinciale di Santiago).

I giocatori della Platense prima della finale del Torneo Apertura giocata a Santiago del Estero (Joaquín Camiletti/Getty Images)

La finale del Torneo di Clausura tra Racing Club ed Estudiantes si giocherà sempre a Santiago del Estero, in un clima reso ancor più surreale da un altro recente scandalo. Martedì 9 dicembre la polizia ha perquisito le sedi dell’AFA e di quattro club, tra i quali proprio il Racing Club, nell’ambito di un’indagine su evasione fiscale e riciclaggio. Il sospetto delle autorità è che la federazione e alcuni club abbiano avuto rapporti economici illeciti con Sur Finanzas, una società finanziaria nata solo quattro anni fa ma diventata già uno dei principali partner commerciali dell’AFA e dei club argentini (al momento sponsorizza Banfield, Barracas Central e Racing Club).

Sur Finanzas è stata fondata come società di criptovalute e per i pagamenti online, ma secondo le rivelazioni del quotidiano argentino Clarín gran parte dei suoi investimenti avverrebbe tramite società di comodo. La dirigenza di Sur Finanzas, in particolare il CEO Ariel Vallejo, avrebbe legami ambigui con il presidente dell’AFA Tapia. Secondo documenti resi pubblici da La Nacion, Tapia aveva ricevuto nel 2023 da Sur Finanzas una carta di credito, rimasta attiva fino al mese scorso. Il quotidiano ha rivelato inoltre che Tapia e Vallejo stavano lavorando a un accordo per emettere una carta di credito esclusiva dell’AFA.

In questa stagione catastrofica per il calcio argentino, che a livello di nazionale detiene invece sia il titolo mondiale che quello continentale, c’è stata se non altro una buona notizia. A luglio l’AFA ha annunciato una graduale riapertura delle trasferte ai tifosi, che erano state vietate del tutto nel 2012 per ragioni di ordine pubblico.