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  • Giovedì 27 novembre 2025

Milano assegnerà un “Ambrogino d’oro” molto compromettente

Quello al nucleo in cui lavorano i carabinieri indagati per la morte di Ramy Elgaml, su proposta della leghista Silvia Sardone

La fiaccolata per l'anniversario della morte di Ramy Elgaml a Milano, il 24 novembre 2025 (LaPresse)
La fiaccolata per l'anniversario della morte di Ramy Elgaml a Milano, il 24 novembre 2025 (LaPresse)
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Il 7 dicembre, il giorno di Sant’Ambrogio, santo patrono di Milano, il comune assegnerà le benemerenze civiche o, come vengono chiamati di solito, gli “Ambrogini d’oro”. Sono riconoscimenti che vengono dati tradizionalmente ogni anno ai cittadini di Milano, agli enti o alle associazioni che «con atti di coraggio e abnegazione civica abbiano giovato a Milano», ovvero che si sono particolarmente distinti per il loro lavoro, per la loro storia o per il loro contributo alla città.

Anche se verranno consegnati il 7 dicembre, i nomi delle persone, degli enti o delle associazioni che li riceveranno sono già stati comunicati e tra queste c’è anche il nucleo operativo radiomobile dei carabinieri del comando provinciale di Milano. Non è strano che un riconoscimento del genere venga assegnato a un reparto delle forze dell’ordine: questa unità si occupa del pronto intervento in caso di emergenze, risponde alle chiamate del 112, pattuglia le zone della città e fa i posti di blocco. La candidatura del nucleo radiomobile però era stata fatta dalla consigliera leghista ed europarlamentare Silvia Sardone, che l’aveva motivata sottolineando che i carabinieri di questo nucleo «rappresentano un simbolo di affidabilità e credibilità nella Milano di oggi. Lo hanno dimostrato anche la notte del 24 novembre 2024 durante un inseguimento che è poi finito sulle cronache dei giornali alimentando assurde polemiche».

Il riferimento di Sardone è al caso di Ramy Elgaml, il 19enne del quartiere milanese Corvetto che a novembre dell’anno scorso era morto dopo essere caduto dal motorino su cui viaggiava con un amico, durante un inseguimento dei carabinieri appartenenti proprio al nucleo radiomobile. Non è stato ancora chiarito come sia avvenuto l’incidente ma la condotta dei carabinieri coinvolti era stata molto discussa per via della modalità con cui era stato condotto l’inseguimento, per un presunto tentativo di depistaggio delle indagini e per quanto era emerso dai video delle dash-cam interne alle loro auto. Ci sono cinque carabinieri indagati, solo uno dei quali per omicidio stradale in relazione all’incidente.

– Leggi anche: Le indagini sulla morte di Ramy Elgaml sono ancora ferme a questa immagine

Quello degli Ambrogini negli ultimi trent’anni è diventato spesso un modo per posizionarsi politicamente, più che un riconoscimento del comune a persone che hanno contribuito al bene della città. Candidare un ente o una persona ha spesso un secondo fine: generare scompiglio, dimostrare il proprio sostegno a una causa in modo estremo o sopra le righe e mettere in difficoltà gli altri partiti.

Un fermo immagine del video dell’incidente nel quale è morto Ramy Elgaml (foto Ansa/La7)

L’assegnazione degli Ambrogini non viene fatta dalla giunta o dal sindaco ma da una commissione composta dai capigruppo di tutti gli schieramenti politici del consiglio comunale. Gli Ambrogini però vengono consegnati dal sindaco durante una cerimonia e spesso diventano un pretesto per criticare lui o la giunta per aver assegnato o per non aver assegnato un riconoscimento. In questo caso la questione era particolarmente delicata: il tema della sicurezza è centrale a Milano e Sala negli ultimi anni si è concentrato molto sul ruolo delle forze dell’ordine e dei vigili in città.

Non assegnare il riconoscimento al nucleo radiomobile dei carabinieri quindi sarebbe diventato un facile pretesto per accusarlo di non avere a cuore la sicurezza o il lavoro dei carabinieri. Assegnarlo avrebbe invece – come sta succedendo – sollevato altrettante critiche per via dell’inchiesta sulla morte di Elgaml.

I capigruppo della maggioranza hanno definito la candidatura fatta da Sardone una «strumentalizzazione» di un grave fatto di cronaca e hanno detto di aver scelto di assegnare il riconoscimento dopo averne discusso internamente, per premiare il reparto dei carabinieri e la sua storia a prescindere dai cinque coinvolti nelle indagini, sulla cui innocenza o colpevolezza sarà un tribunale a esprimersi.

«Si è preferito dare priorità al riconoscimento del valore del lavoro in generale del nucleo che non legare il riconoscimento a un episodio specifico e alla strumentalizzazione fatta dall’opposizione» dice Giulia Pastorella, che è capogruppo dei Riformisti in consiglio comunale. «È chiaro che non è dedicata ai singoli su cui sono in corso delle indagini, ma a un nucleo dei Carabinieri che opera sul territorio milanese dagli anni Cinquanta», dice Beatrice Uguccioni, capogruppo del PD in consiglio.