Anche quest’anno la Francia pagherà gli agricoltori per ridurre i vigneti
E a molti va bene così, perché da tempo il settore produce troppo vino e i costi sono sempre più alti

La ministra francese dell’Agricoltura Annie Genevard ha annunciato un nuovo piano di sussidi dal valore complessivo di 130 milioni di euro, che verranno distribuiti agli agricoltori del settore vinicolo per distruggere porzioni dei loro vigneti. L’obiettivo è riequilibrare la produzione di vino, che negli ultimi anni è stata di molto superiore alle richieste dei consumatori, causando una diminuzione dei prezzi che ha messo in difficoltà i produttori, spesso già appesantiti dal generale aumento dei costi di produzione.
I viticoltori che accetteranno riceveranno 4mila euro per ogni ettaro in cui sarà estirpata la vite (un ettaro è equivalente a un quadrato con un lato lungo 100 metri). In totale i soldi basteranno per circa 32mila ettari, meno dei 35mila ettari sui quali i viticoltori sarebbero disponibili a fare l’estirpazione, secondo quanto detto da Jean-Marie Fabre, presidente dei Viticoltori Indipendenti di Francia. Nel 2023 gli ettari coltivati a vigna in Francia erano 789 mila.
Non è la prima volta che viene attivata un’iniziativa simile. Nel 2023 nella regione di Bordeaux, dove si produce l’omonimo vino, erano stati messi a disposizione 57 milioni di euro per l’eliminazione di 9.500 ettari di vigneti. Nel 2024 sono state sradicate le viti in circa 27.500 ettari in tutta la Francia dopo uno stanziamento a livello nazionale di 120 milioni di euro, che prevedeva il pagamento di 4mila euro per ogni ettaro coinvolto.

Alcune botti vuote in una cantina, Avize, Francia, 28 luglio 2020 (AP Photo/Francois Mori)
In Francia, come anche in Italia, si produce troppo vino. C’è una motivazione economica, l’inflazione, la quale diminuendo il potere di acquisto ha spinto molte famiglie a ridurre i consumi negli ultimi anni. C’è poi una motivazione sociale perché è cambiato il modo in cui si consuma il vino: per esempio i giovani ne consumano meno rispetto al passato. La crisi dei consumi è più accentuata per il vino rosso, spesso considerato più impegnativo e pesante rispetto a quello bianco.
La sovrapproduzione è solo uno degli elementi della crisi che sta vivendo il settore vinicolo. La pandemia di Covid-19 e la guerra in Ucraina hanno fatto aumentare i costi di produzione per le aziende vinicole; le condizioni meteorologiche più imprevedibili ed estreme rendono più frequenti raccolti scarsi; e i dazi imposti da Trump hanno ridotto le esportazioni verso gli Stati Uniti, un mercato molto importante per i vini francesi.
– Leggi anche: In Italia c’è troppo vino invenduto
Secondo un sondaggio dell’ente pubblico francese FranceAgriMer, riportato da Le Monde, il 20 per cento dei produttori di vino sta considerando la chiusura, mentre la maggioranza sta pensando di modificare i propri vigneti per ridurre i costi.
Il piano della ministra Genevard mette a disposizione meno soldi rispetto alle richieste delle associazioni di categoria dei viticoltori, che chiedevano un fondo da 200 milioni di euro e un contributo per la distillazione di crisi, ovvero la trasformazione del vino in eccesso in alcol destinato ad altri mercati, come quello dei disinfettanti. Quest’ultimo è un modo che i viticoltori hanno per utilizzare il vino in eccesso, attutendo le perdite economiche derivanti dalla mancata vendita. Per sostenere queste richieste il 15 novembre le associazioni di categoria avevano organizzato una grossa protesta a Béziers, nel sud della Francia.

Un cartello durante la protesta dei viticoltori a Béziers, Francia, 15 novembre 2024 (EPA/GUILLAUME HORCAJUELO)
Benché il piano della ministra stanzi meno soldi di quelli richiesti, include alcune misure favorevoli ai viticoltori, come l’estensione fino al 2026 dei prestiti parzialmente garantiti dallo stato e uno sgravio fiscale sul pagamento dei contributi sociali per un totale di 15 milioni di euro nei prossimi due anni, cifra molto vicina ai 17 milioni richiesti.
Per la distillazione di crisi la ministra ha detto che chiederà l’utilizzo di alcuni fondi europei specifici per l’agricoltura, come fatto dal Portogallo lo scorso anno. Il governo francese era già intervenuto per sostenere la distillazione di crisi nel 2023, stanziando 200 milioni di euro.



