Nel 2026 il biglietto d’ingresso per Venezia si allargherà ulteriormente
Sarà in vigore per 60 giorni, anche se finora non è servito a limitare i flussi turistici

Il comune di Venezia ha fatto sapere che dal 3 aprile in città verrà reintrodotto il biglietto a pagamento per visitare la città in giornata, l’iniziativa avviata nel 2024 per provare a limitare il numero di visitatori nei periodi dell’anno in cui il turismo è più intenso. Questa volta l’iniziativa durerà in tutto 60 giorni, sei in più di quest’anno, e inizierà prima.
Dal 2026 il biglietto d’ingresso sarà in vigore dal 3 al 6 aprile; poi per una decina giorni che copriranno i ponti del 25 aprile (la festa della Liberazione) e del primo maggio (la festa dei Lavoratori), dal 24 aprile al 3 maggio; e poi dall’1 al 7 giugno, quindi anche in concomitanza del 2 giugno, la festa della Repubblica. Per il resto il biglietto dovrà essere pagato tutti i venerdì, sabato e domenica fino a fine luglio (qui c’è il calendario).
A parte la durata, non ci sono notizie di variazioni sulle regole: nei giorni in cui è in vigore il biglietto d’ingresso, chi prenota la propria visita a Venezia con un anticipo di almeno quattro giorni paga 5 euro, chi non lo fa ne paga 10. Fino alla scorsa primavera il biglietto veniva chiesto dalle 8:30 alle 16 e per ora non sono state comunicate modifiche.
Il regolamento prevede che non debbano pagare il biglietto i residenti a Venezia e in generale in Veneto, i minori di 14 anni, le persone con disabilità e i loro accompagnatori, chi va a Venezia per ragioni mediche e chi va a trovare persone ricoverate, il personale delle forze armate, delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco, e i «soggetti che si rechino in visita a persone residenti nella città antica o nelle isole minori»: una definizione poco chiara e che quest’anno ha permesso un ampio boicottaggio del biglietto. Non è previsto che paghino il biglietto nemmeno i turisti che si fermano a Venezia a dormire, che pagano comunque la tassa di soggiorno.
Finora il biglietto ha più che altro garantito nuove entrate al comune, e non ha limitato in maniera significativa i flussi turistici (in teoria l’obiettivo principale): nel 2025 il comune ha incassato 5.421.425 euro. Nonostante questo, e nonostante molte lamentele al riguardo anche di chi auspica misure per contenere i flussi turistici, il sistema continua a essere ampliato di anno in anno.
Nel frattempo, a settembre, il comune di Venezia è stato multato dal Garante della privacy perché la misura avrebbe violato la privacy di molte persone attraverso la raccolta di dati personali, secondo il Garante sproporzionata rispetto all’obiettivo. Il problema riguarda in particolare i dati di alcune categorie di persone esentate dal pagamento del biglietto, ma per cui il comune richiede la registrazione sul sito dedicato.



