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  • Mercoledì 19 novembre 2025

Israele ha bombardato la Striscia di Gaza

È la terza volta che accade dall'inizio del cessate il fuoco: sono state uccise almeno 27 persone

La Striscia di Gaza fotografata da Israele, il 18 novembre 2025 (AP Photo/Ohad Zwigenberg)
La Striscia di Gaza fotografata da Israele, il 18 novembre 2025 (AP Photo/Ohad Zwigenberg)
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Mercoledì Israele ha compiuto una serie di bombardamenti su alcune città della Striscia di Gaza: almeno 27 persone palestinesi sono state uccise e più di 70 sono state ferite, secondo quanto riferito dal ministero della Salute della Striscia (controllato da Hamas) e da una serie di operatori che lavorano nei pochi ospedali ancora attivi nell’area. Israele ha detto di averlo fatto sostenendo che poche ore prima alcuni miliziani di Hamas avessero attaccato un’area in cui erano presenti dei soldati israeliani a Khan Yunis, nel sud della Striscia, in violazione dell’accordo di cessate il fuoco entrato in vigore lo scorso 10 ottobre.

È la terza volta che Israele bombarda la Striscia dicendo di farlo in risposta a degli attacchi di Hamas da quando è entrato in vigore il cessate il fuoco. La prima volta è successo il 19 ottobre e in modo più massiccio il 28 ottobre: in quell’occasione, considerata la peggiore violazione del cessate il fuoco finora, in una notte i bombardamenti israeliani avevano ucciso più di 100 persone palestinesi. Entrambe le volte Israele aveva accusato i miliziani di Hamas di aver ucciso dei suoi soldati, mentre in questo caso non è chiaro quali siano state le conseguenze di un eventuale attacco di Hamas.

Nonostante questi episodi, il cessate il fuoco era considerato piuttosto stabile e anche per questo lunedì il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite aveva approvato il piano per la fine della guerra nella Striscia di Gaza proposto dal presidente statunitense Donald Trump (che fra le altre cose prevede l’invio nel territorio di una “Forza di stabilizzazione internazionale”). Il piano è considerato la “fase due” degli accordi presi a ottobre fra Israele e Hamas, che in queste settimane avevano permesso la liberazione di tutti gli ostaggi ancora vivi nella Striscia e la restituzione di molti dei corpi degli ostaggi morti.