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  • Giovedì 13 novembre 2025

Cosa ci fanno tutti questi quad per le strade di Palermo

È il nuovo regalo preferito dai ragazzini, e la polizia locale non sa bene come intervenire

Quad nel centro di Palermo
Quad nel centro di Palermo (Associazione comitati civili Palermo/Facebook)
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Nelle ultime settimane passando nelle strade di Palermo non è raro imbattersi in ragazzini tra gli 8 e 15 anni che si spostano in quad, mezzi a quattro ruote adatti a spostarsi in zone impervie o sulla sabbia, non certo in città. Si vedono un po’ ovunque, anche in zone molto frequentate come intorno al parco del palazzo della Zisa, nel quartiere della Vucciria o vicino a piazza San Domenico, ma anche aree più periferiche come lo Sperone, lo Zen e Borgo Nuovo.

I quad sono diventati mezzi molto popolari perché sono uno dei regali più chiesti e ambiti dai figli in occasione di cerimonie come la prima comunione, la cresima o il raggiungimento di obiettivi come la promozione a scuola. Il prezzo va da 600 euro a diverse migliaia per i modelli più potenti. Molti sono stati venduti prima del 2 novembre, il giorno dei morti, anche in questo caso come regalo fatto dai genitori ai figli.

Col tempo anche molti genitori hanno iniziato a usarli per spostarsi più rapidamente in città, soprattutto le madri: in alcuni video diffusi su Instagram e TikTok si vedono alcune donne in sella al quad con bambini seduti alle loro spalle o davanti, in bilico sulla sella. Nella maggior parte dei casi nessuno indossa il casco.

I quad possono essere elettrici o con motore a scoppio. Si guidano seduti cavalcioni sulla sella, usando il manubrio esattamente come una moto o una bicicletta. Sono mezzi che occupano più spazio in confronto a una moto, e fanno decisamente più rumore. Secondo il codice della strada rientrano nella categoria dei motoveicoli, per la precisione sono considerati quadricicli. A seconda della potenza possono rientrare nella categoria dei quadricicli leggeri, quelli guidabili con una patente di tipo A, a partire dalla AM, il cosiddetto patentino che si può prendere dai 14 anni in poi (e poi ci sono la A1, che si può prendere a 16 anni, e la A2 a 18); oppure quadricicli non leggeri, per cui serve la patente B1 o la B (quella delle auto).

In molti casi però i modelli usati dai ragazzini sono un po’ più piccoli e meno potenti rispetto a un normale quad, con documenti che non chiariscono la stazza oppure con una potenza vicino ai limiti fissati dalla legge, per evitare targa e patente. Non sono mezzi paragonabili a una piccola auto, ma nemmeno giocattoli.

Lo stratagemma usato per non essere multati è più o meno lo stesso che riguarda le cosiddette “fatbike”, le biciclette a pedalata assistita molto utilizzate nelle città, che assomigliano più a piccoli scooter perché possono raggiungere i 45 chilometri orari. Anche le fatbike violano quasi sempre il codice della strada, ma i controlli finora sono stati pochissimi. A Palermo i quad sono stati una sorta di evoluzione delle fatbike, anche qui molto usate.

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«Il codice della strada è molto chiaro: questi mezzi dovrebbero essere fermati e sequestrati perché non in regola. Secondo noi sono un nuovo simbolo del degrado urbano», dice Antonio Passalacqua, dell’associazione Mobilita Palermo che promuove la mobilità sostenibile in città. Sui canali social dell’associazione sono state diffuse alcune segnalazioni in merito a quad che transitano a velocità sostenuta guidati da ragazzini senza casco, un rischio anche per tutte le altre persone. Gli abitanti dell’area vicino a piazza San Domenico hanno scritto che sono stati sfiorati incidenti gravi in più occasioni, anche per via di manovre spericolate.

Finora la polizia locale non è quasi mai intervenuta per via delle incertezze in merito alla stazza e alla potenza, mentre negli ultimi mesi ha continuato a fare molti controlli per far rispettare la discussa ordinanza che vieta di passare nelle principali strade del centro con monopattini e biciclette.

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