I nuovi attacchi russi hanno lasciato l’Ucraina senza elettricità
Si sono intensificati, causando blackout estesi e frequenti

Anche domenica la maggior parte delle regioni dell’Ucraina rimarrà senza energia elettrica per un periodo che le autorità stimano tra le 8 e le 16 ore. Nella capitale, Kiev, l’interruzione durerà più di 12 ore. È una conseguenza dei recenti attacchi russi, iniziati venerdì e intensificatisi sabato, che hanno preso di mira specificamente la rete energetica dell’Ucraina e hanno ucciso almeno 7 persone.
Queste interruzioni servono da un lato a stabilizzare la rete per consentire ai servizi d’emergenza di intervenire e riparare i danni dei bombardamenti, dall’altro sono una loro diretta conseguenza. Ukrenergo, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, ha detto che l’ultima serie di attacchi ha temporaneamente azzerato la capacità di produrre elettricità.

Un generatore fuori da un negozio di Kiev, il 5 novembre (Danylo Dubchak/Frontliner/Getty Images)
Sabato la Russia ha lanciato 458 droni e 45 missili balistici: l’aviazione ucraina ha riferito di aver abbattuto la maggioranza dei droni ma solo 9 missili, che fanno i danni peggiori. La ministra dell’Energia, Svitlana Grynchuk, ha detto che è difficile ricordare un numero così alto di attacchi diretti contro le strutture energetiche dall’inizio della guerra.
Il governo ha detto anche che tra gli obiettivi dell’attacco c’erano le sottostazioni elettriche delle centrali nucleari di Khmelnytskyi e Rivne, nell’ovest del paese, ma non risulta che siano state colpite. Mykola Kolisnyk, viceministro di Grynchuk, ha invitato la popolazione a ridurre i consumi: «Anche se avete corrente, per favore limitatene l’utilizzo».

Kiev durante il blackout del 5 novembre (Danylo Dubchak/Frontliner/Getty Images)
In alcune parti del paese i razionamenti di elettricità e di acqua erano già iniziati. Gli attacchi di questo weekend sono stati i noni consecutivi contro la rete energetica dall’inizio di ottobre e rispondono a una precisa tattica russa, che anche in passato ha intensificato i bombardamenti prima e durante i mesi invernali, più freddi, coll’obiettivo di peggiorare le condizioni di vita delle persone e logorarne il morale, lasciandole senza riscaldamento e acqua.
L’esercito russo sostiene di attaccare esclusivamente obiettivi militari, ma le centrali non lo sono. La durata dei blackout e delle interruzioni per stabilizzare la rete dipende dalla frequenza degli attacchi aerei: più ce ne sono, più le squadre d’emergenza ucraine faticano a riparare i danni tra un blackout e il successivo.
Venerdì, invece, sono terminati i lavori per riallacciare la centrale atomica di Zaporizhzhia alla rete elettrica, resi possibili da un cessate il fuoco locale. È stata riparata anche la linea di riserva, che passa nella zona controllata dai soldati ucraini, dopo che nella seconda metà di ottobre era stata ripristinata quella nella zona occupata dai russi. L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) ha detto che è la prima volta da sei mesi che è in funzione anche la linea di riserva. La fornitura è importante per tenere sotto controllo la temperatura nei reattori, anche se la centrale non è più in servizio.



