Per la prima volta in 35 anni non c’è rap nelle classifiche americane

Per ragioni un po' contingenti e un po' strutturali, non c'è nessuna canzone hip hop nelle prime 40 posizioni della Billboard Hot 100

Kendrick Lamar nel 2022, allo spettacolo durante l'intervallo del Super Bowl, la seguitissima finale di football degli Stati Uniti (Cooper Neill/Getty Images)
Kendrick Lamar nel 2022, allo spettacolo durante l'intervallo del Super Bowl, la seguitissima finale di football degli Stati Uniti (Cooper Neill/Getty Images)
Caricamento player

Dal 25 ottobre non c’è neppure una canzone rap tra le prime quaranta posizioni della Billboard Hot 100, la classifica musicale più importante dell’industria discografica statunitense. La notizia è stata ampiamente ripresa e commentata dalle riviste di settore, perché non succedeva dal 2 febbraio 1990, più di 35 anni fa, più o meno quando l’hip hop uscì dai ghetti afroamericani per diventare parte della cultura americana e globale. Questa circostanza ha rinnovato le analisi e le riflessioni sulla fase di contrazione della musica hip hop negli Stati Uniti, il suo mercato di riferimento.

Il risultato in realtà è stato determinato dalla rimozione dalla classifica di “Luther” di Kendrick Lamar e SZA, una delle canzoni più di successo dell’ultimo anno, uscita nel novembre del 2024. L’esclusione non è dipesa da fattori legati alle vendite, ma da una modifica al regolamento che era stata introdotta proprio quel giorno. La nuova regola stabilisce che i brani presenti in classifica da più di 26 settimane vengano rimossi quando scendono sotto la venticinquesima posizione, venendo così etichettati come «ricorrenti». “Luther” era arrivata al trentottesimo posto nella settimana precedente.

Anche se resta il genere più ascoltato negli Stati Uniti, negli ultimi cinque anni la quota di mercato complessiva dell’hip hop è progressivamente diminuita: dal 30 per cento nel 2020 al 24 per cento nel 2025, stando ai dati di Billboard.

Già prima del 25 ottobre, nessuna altra canzone rap oltre a “Luther” era presente nelle prime 40 posizioni della Billboard Hot 100. Attualmente quella che ci va più vicino è “Shot Callin” di YoungBoy Never Broke Again (43esimo posto), seguita da “Hell at Night” di BigXthaPlug ed Ella Langley (50esimo) e da “Safe” di Cardi B e Kehlani (57esimo).

Le canzoni rap stanno faticando a entrare nella prima parte della classifica per vari motivi. Uno di questi è che alcuni dischi di recente uscita stanno avendo un successo così clamoroso e trasversale da riuscire a piazzare molti singoli nelle posizioni più alte. Dodici tra le canzoni presenti nella top 40 provengono da The Life of a Showgirl, il dodicesimo album in studio di Taylor Swift, inclusa la prima in classifica, “The Fate of Ophelia”. Altre sette provengono dalla colonna sonora del film d’animazione KPop Demon Hunters.

In entrambi i casi, insomma, il successo è legato a fattori particolari: Swift è la cantante più famosa al mondo, e può contare su una comunità di fan vasta e decisamente affezionata (i cosiddetti swifties) disposta a spendere cifre anche considerevoli per acquistare più versioni dello stesso album. KPop Demon Hunters è il film d’animazione più fortunato degli ultimi anni: era uscito ad agosto, e in poche settimane era diventato il più visto di sempre su Netflix.

– Leggi anche: I soliti pazzi numeri di Taylor Swift

Ma c’entra anche il fatto che, dopo il seguitissimo dissing dello scorso anno, il canadese Drake e lo statunitense Kendrick Lamar, i due rapper più famosi e ascoltati al mondo, negli ultimi mesi non hanno pubblicato nuova musica.

Il nuovo album di Drake, che è il rapper ad aver occupato più volte in assoluto il primo posto della Billboard Hot 100, dovrebbe uscire entro la fine dell’anno. A febbraio ne aveva pubblicato uno in collaborazione col cantautore e connazionale PartyNextDoor, che però non aveva ottenuto grossi riscontri e non era un album rap in senso stretto. L’ultimo disco di Lamar, GNX, era uscito invece nel novembre del 2024, e al momento non sembra averne in programma uno nuovo.

Secondo il giornalista di Stereogum Tom Breihan, la classifica di Billboard non tiene conto di un aspetto importante: ossia che il rap si sta contaminando sempre di più con altri generi, in quella che ha definito come «una nuova forma di colonialismo musicale».

In effetti, già da un ventennio elementi tipici delle canzoni rap (parti rappate, beat realizzati da produttori molto attivi nella scena) si ritrovano un po’ in tutta la musica pop, e in particolare nell’R&B, forse il genere che è stato maggiormente influenzato dal rap. Sono presenti perfino in alcune canzoni di KPop Demon Hunters e di Taylor Swift, ma anche nella musica di molti cantanti R&B presenti in classifica, come Leon Thomas, Kehlani, Chris Brown, Bryson Tiller, Ravyn Lenae e Mariah the Scientist. «La musica rap è ancora presente in quasi tutte le top 40; solo che adesso non è fatta dai rapper», ha scritto Breihan.

– Leggi anche: Nell’hip hop i “dissing” possono ancora monopolizzare il dibattito

Tag: musica-rap