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  • Sabato 1 novembre 2025

La Spagna si è scusata col Messico, alla fine

Per le violenze commesse più di cinque secoli fa dai conquistatori spagnoli contro gli indigeni messicani, chiudendo una disputa diplomatica

Il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares (Jessica Lee/AP)
Il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares (Jessica Lee/AP)
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Il governo spagnolo si è scusato per le violenze commesse più di cinque secoli fa dai conquistatori spagnoli contro le popolazioni indigene del Messico, chiudendo una disputa diplomatica durata 6 anni. Lo ha fatto venerdì, con una dichiarazione del ministro degli Esteri José Manuel Albares.

Intervenendo durante una mostra organizzata dall’Istituto Cervantes di Madrid e dedicata alle donne indigene del Messico, Albares ha detto che l’esperienza coloniale «fu un’ingiustizia» e che «è giusto riconoscerla e pentirsene, perché fa parte della nostra storia comune e non possiamo negarla né dimenticarla». Finora nessun esponente del governo spagnolo aveva mai preso pubblicamente una posizione di questo tipo.

Nel marzo del 2019, in occasione del cinquecentesimo anniversario dell’arrivo in Messico del conquistatore spagnolo Hernán Cortés, l’allora presidente messicano Andrés Manuel López Obrador aveva inviato una lettera al re di Spagna Felipe VI e al Vaticano, chiedendo loro di «chiedere perdono per le violazioni di quelli che oggi conosciamo come diritti umani commesse contro le popolazioni indigene».

All’epoca il governo spagnolo aveva risposto di essere «profondamente dispiaciuto» per le azioni dei conquistatori, ma aveva anche sottolineato che gli eventi di cinque secoli fa non potevano essere giudicati «in base a considerazioni contemporanee», rifiutando «con fermezza» le argomentazioni di López Obrador.

Dopo l’intervento di Albares l’attuale presidente messicana Claudia Sheinbaum, che martedì aveva chiesto nuovamente alla Spagna di scusarsi, lo ha ringraziato per aver riconosciuto «l’ingiustizia e il dolore» che i conquistatori inflissero alle popolazioni indigene del Messico.

La conquista delle terre che oggi fanno parte del Messico ebbe inizio nel 1519, quando Hernán Cortés guidò centinaia di soldati armati, portatori di malattie come il vaiolo e appoggiati da gruppi indigeni ostili agli Aztechi, verso Città del Messico, allora conosciuta come Tenochtitlán. Dopo un lungo assedio, la città fu conquistata il 13 agosto 1521. Nei decenni successivi, gli spagnoli imposero il loro dominio politico, economico e religioso su tutto il territorio, avviando un vasto processo di colonizzazione. Le popolazioni indigene furono convertite al cattolicesimo e costrette a lavorare per i coloni. Il Messico rimase sotto la dominazione spagnola per circa tre secoli, fino al conseguimento dell’indipendenza nel 1821.

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