Il Messico ha chiesto alla Spagna di scusarsi per le violenze commesse durante la conquista spagnola, 500 anni fa

Il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador, a destra, e il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez (Manuel Velasquez/Getty Images)
Il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador, a destra, e il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez (Manuel Velasquez/Getty Images)

Lunedì il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador ha chiesto al governo spagnolo e al Vaticano di scusarsi per le violenze commesse circa 500 anni fa dai conquistatori spagnoli contro gli indigeni messicani. In un video diffuso su Facebook e Twitter, López Obrador ha detto di avere mandato una lettera sia al re di Spagna, Felipe VI, sia a papa Francesco, per chiedere loro «di chiedere perdono per le violazioni di quelli che oggi conosciamo come diritti umani commesse contro le popolazioni indigene». Il governo spagnolo guidato dal Socialista Pedro Sánchez ha risposto con un comunicato in cui si dice «profondamente dispiaciuto» della lettera inviata dal Messico, e in cui «rifiuta con fermezza» gli argomenti presentati da López Obrador.

La richiesta del governo messicano è arrivata in prossimità del cinquecentesimo anniversario dell’arrivo in Messico del conquistatore spagnolo Hernán Cortés. Secondo López Obrador, non si potrà organizzare alcuna commemorazione fino a che non ci sarà una completa riconciliazione tra i due paesi. Il Messico ha detto di non avere richiesto e di non avere intenzione di richiedere alcun risarcimento economico alla Spagna per le violenze compiute durante la conquista.