Dal 12 novembre i siti porno dovranno davvero accertare l’età degli utenti

E per farlo l'AGCOM ha previsto un sistema che sembra piuttosto farraginoso, da ripetere a ogni accesso

La schermata di accesso a Pornhub con la richiesta di dichiararsi maggiorenni (Leon Neal/Getty Images)
La schermata di accesso a Pornhub con la richiesta di dichiararsi maggiorenni (Leon Neal/Getty Images)
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Aggiornamento: la scadenza del 12 novembre vale solo per i siti porno con sede in Italia, cioè una minoranza. La maggior parte, compresi quelli più noti e frequentati come Pornhub e YouPorn, avrà tempo altri tre mesi. Dovranno verificare la maggiore età degli utenti a partire dal primo febbraio 2026.

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Dal 12 novembre a molti siti porno accessibili dall’Italia sarà richiesto di accertare davvero l’età degli utenti, certificando così che siano maggiorenni, con un meccanismo anonimo che ancora non è molto chiaro: da quel che si capisce, però, sarà piuttosto articolato e renderà più farraginoso ogni singolo accesso. Come e se verrà concretamente applicato lo si capirà probabilmente dopo quella data.

Le nuove regole sono state annunciate dall’Autorità garante delle comunicazioni (AGCOM), che ha applicato una decisione del governo Meloni del 2023 che a sua volta recepiva le normative europee. Lo scopo è impedire l’accesso ai siti porno ai minori, come prevede il Digital Services Act europeo del 2022.

Le regole decise dall’AGCOM, che erano già state rese note lo scorso maggio, si applicheranno per il momento all’accesso a 48 siti presenti in una lista pubblicata venerdì, e che sarà aggiornata con il tempo. L’elenco comprende alcuni dei siti porno più noti, come Pornhub, YouPorn e OnlyFans, e altri molto più piccoli e sconosciuti. Sono ovviamente solo una piccola parte dei siti porno accessibili dall’Italia, e per il momento alla lista ne mancano di molto famosi e frequentati.

Finora per accedere ai siti porno era sufficiente dichiarare di avere almeno 18 anni, semplicemente cliccando sulla prima schermata che si apre accedendo al sito. Niente ha però finora impedito ai minorenni di spacciarsi per maggiorenni, accedendo immediatamente a milioni di video porno. Ora l’AGCOM ha imposto la verifica dell’età, che però non sarà svolta direttamente dai siti porno. Stando alle indicazioni dovrà essere fatta da “soggetti terzi certificati”, cioè aziende che già oggi lavorano in questo campo. In sostanza i siti porno devono adottare una procedura nuova e più rigida, che conserverà comunque l’anonimato delle persone.

La nuova verifica dell’età dovrà essere fatta con un processo basato su un sistema di doppio anonimato: da un lato non consente all’azienda che certifica che un utente è maggiorenne di sapere per quale sito viene emessa la prova dell’età; dall’altro, la prova che viene fornita al sito non contiene nessun dato personale dell’utente.

L’AGCOM raccomanda un processo che in sintesi funzioni in questo modo: il sito porno deve chiedere alla persona che tenta di accedere di provare la sua età. La persona quindi chiede una “prova dell’età” a un soggetto terzo certificato, come un’azienda, una banca o un operatore telefonico, che possiedono già queste informazioni. Questo soggetto verifica che la persona sia maggiorenne, e poi rilascia un codice che può essere usato per entrare nel sito porno (il codice contiene solo informazioni sull’età della persona e nessun altro dato sulla sua identità). Il sito porno infine verifica la validità del codice e ammette la persona. La verifica dell’età dovrà essere fatta a ogni accesso.

Sembra tutto piuttosto complicato, e non è ancora chiaro come sarà applicato tutto questo dai siti porno, né se tutti si adegueranno subito. Nel documento dell’AGCOM non vengono indicati i sistemi di verifica dell’età da usare obbligatoriamente. Vengono esplicitati quelli vietati, come il riconoscimento facciale biometrico, la raccolta della carta d’identità da parte di un sito pornografico e ovviamente l’autodichiarazione.

Le nuove regole dell’AGCOM applicano quanto stabilito nel cosiddetto “decreto Caivano”, il decreto legge approvato nel 2023 dal governo di Giorgia Meloni che ha introdotto diverse nuove misure per contrastare la criminalità minorile, e dalle normative europee. L’obiettivo generale è appunto vietare ai minorenni di accedere a contenuti che sono loro vietati. Nel decreto Caivano viene specificato che l’AGCOM vigilerà sull’applicazione delle regole e i siti che non si saranno adeguati saranno tenuti a farlo entro 20 giorni. In caso contrario l’AGCOM potrebbe anche bloccare il sito.