I più recenti bombardamenti israeliani su Gaza hanno ucciso oltre 100 persone
È stata la violazione più grave del cessate il fuoco finora, ma Israele dice di voler tornare a rispettarlo

Nella notte tra martedì e mercoledì l’esercito israeliano ha attaccato di nuovo la Striscia di Gaza, dopo aver accusato Hamas di aver violato il cessate il fuoco, entrato in vigore lo scorso 10 ottobre. Secondo le autorità locali, controllate da Hamas, sono state uccise almeno 104 persone. Gli attacchi hanno colpito le città di Gaza e Beit Lahia nel nord della Striscia, Bureij e Nuseirat nel centro, e Khan Yunis nel sud. Tra gli edifici colpiti ci sono condomini residenziali e scuole.
Mercoledì l’esercito israeliano ha detto che i bombardamenti sono per ora terminati e che ha intenzione di tornare a rispettare il cessate il fuoco. È la seconda violazione degli accordi, dopo i bombardamenti israeliani del 19 ottobre, e la più grave finora.
Il primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu aveva ordinato il bombardamento martedì, accusando Hamas di aver violato l’accordo con un attacco che ha causato la morte di un soldato israeliano a Rafah, nel sud della Striscia. Secondo l’esercito israeliano alcuni miliziani di Hamas avrebbero sparato con cecchini e missili anticarro su un gruppo di soldati. Hamas ha detto di non avere responsabilità in quegli attacchi.

Edifici distrutti dai bombardamenti a Nuseirat, nella parte centrale della Striscia, il 29 ottobre del 2025 (AP Photo/Abdel Kareem Hana)
Il presidente statunitense Donald Trump, che ha contribuito a negoziare il cessate il fuoco e l’ha presentato come un suo successo diplomatico, ha detto che «nulla metterà in pericolo» l’accordo, aggiungendo però che l’esercito israeliano «dovrebbe rispondere» quando viene attaccato. Due funzionari statunitensi rimasti anonimi hanno detto ad Associated Press che Israele aveva informato gli Stati Uniti prima di condurre gli attacchi di martedì.
Israele accusa Hamas di aver violato gli accordi anche perché non ha ancora riconsegnato i corpi di 13 ostaggi israeliani morti durante la prigionia. Lunedì Hamas ha riconsegnato una bara sostenendo che contenesse il corpo di un altro ostaggio, ma Israele, dopo varie analisi, ha detto che si trattava di alcuni resti di Ofir Tzarfati, un ostaggio il cui corpo era già stato recuperato dall’esercito israeliano nel 2023. Hamas aveva poi detto che martedì sera avrebbe riconsegnato un altro corpo, ma ha rimandato per la minaccia dei nuovi attacchi; sempre martedì il gruppo ha infine fatto sapere di aver trovato i corpi di altri due ostaggi morti.
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