Cosa sappiamo sui primi arresti per il furto al Louvre
Le persone fermate sono due ladri esperti sui trent'anni, che stavano per scappare dal paese: la procura se l'è presa per la fuga di notizie

In Francia sono stati arrestati due uomini con l’accusa di essere tra i quattro responsabili del clamoroso furto compiuto domenica 19 ottobre al Museo del Louvre di Parigi. La notizia è stata data da diversi giornali francesi, tra cui Paris Match e Le Parisien tra i primi: la procura di Parigi l’ha poi confermata, ma senza specificare il numero delle persone arrestate e con informazioni molto essenziali.
Al momento le informazioni note sui due sospettati sono poche e sono state quasi tutte rese note dalla stampa francese, che con ogni probabilità le ha avute da fonti nella polizia o tra le altre persone coinvolte nelle indagini. Secondo diversi giornali i due avrebbero circa 30 anni e sarebbero provenienti dalla Seine-Saint-Denis, uno dei dipartimenti che formano l’area periferica di Parigi (i dipartimenti sono suddivisioni territoriali paragonabili alle province). Uno dei due sospettati avrebbe la cittadinanza francese, mentre l’altro avrebbe la doppia cittadinanza franco-algerina.
Entrambi avrebbero precedenti per furti con scasso e sarebbero ladri piuttosto esperti: per questo si ipotizza che se fossero i responsabili del furto al Louvre potrebbero aver agito su commissione. I reati ipotizzati nelle indagini sono furto aggravato e associazione a delinquere.

La sede della polizia di Parigi dove sono tenuti i due sospettati, il 26 ottobre 2025 (AP Photo/Thomas Padilla)
Entrambi sono stati arrestati sabato sera, ma in due luoghi diversi. Secondo quanto riferito da Le Monde, gli investigatori avevano già individuato i due uomini come possibili sospettati e in questi giorni li avevano sorvegliati, sperando di riuscire così a risalire ai gioielli rubati e ai loro presunti complici. Avevano però deciso di agire quando si erano accorti che uno dei due era andato all’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi con l’intenzione di fuggire in Algeria, e lì l’avevano arrestato. Poco dopo è stato arrestato anche il secondo sospettato nella Seine-Saint-Denis (non si sa con precisione dove), mentre stava progettando di scappare in Mali, secondo le informazioni di Paris Match.
La procura francese al momento ha confermato solo che uno degli arresti è avvenuto all’aeroporto Charles de Gaulle e non è noto se abbia nuove informazioni su che fine abbiano fatto i gioielli rubati.
La procuratrice a capo delle indagini, Laure Beccuau, si è molto lamentata del fatto che i giornali abbiano anticipato le informazioni ufficiali e ha detto che questo comportamento potrebbe compromettere l’inchiesta, la ricerca dei gioielli rubati e quella delle altre persone responsabili del furto: se ne cercano infatti almeno altre due, stando ai video dell’accaduto e alle informazioni finora raccolte. Beccuau ha detto che darà altre informazioni alla fine del periodo di custodia cautelare dei due uomini arrestati, che sarà al più di 96 ore, cioè quattro giorni. In Francia, così come in altri paesi, c’è una tolleranza molto minore rispetto all’Italia sulla fuoriuscita di notizie coperte dal segreto d’indagine (qui invece è piuttosto all’ordine del giorno).
– Leggi anche: In sette minuti e in pieno giorno
Il furto dei gioielli era avvenuto alle nove e mezza di mattina, in pieno giorno, ed era durato appena sette minuti. A commetterlo erano state quattro persone con il volto coperto, due delle quali erano entrate nella Galleria Apollo, situata al primo piano del museo.
Per arrivarci i ladri avevano utilizzato un montacarichi su un camion parcheggiato in strada, sul lato del Louvre lungo la Senna: nei giorni scorsi era molto circolato anche un video che li mostra scendere lentamente sul montacarichi verso la strada, all’aperto, davanti a diverse persone che passeggiano. Un altro video, precedente, mostra uno dei ladri con indosso un gilet giallo mentre taglia il vetro di una teca all’interno della Galleria Apollo.
Secondo una stima diffusa dal Louvre, gli otto gioielli rubati avrebbero un valore di circa 88 milioni di euro. Venerdì 24 ottobre, tramite un trasporto scortato in segreto dalla polizia, il museo aveva trasferito alcune collezioni di gioielli presso la sede della Banca di Francia, che si trova a circa 500 metri dal museo. Secondo i giornali francesi la collezione sarà conservata nel Souterraine, il caveau della banca, situato 26 metri sotto il piano terra. Si stima che ospiti il 90 per cento delle riserve francesi di oro, oltre a opere di Leonardo da Vinci e altre collezioni e beni considerati parte del patrimonio nazionale.



