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  • Venerdì 24 ottobre 2025

Alle Olimpiadi di Milano Cortina ci saranno pochissimi atleti russi e bielorussi

Il comitato olimpico aveva deciso di farli partecipare; molte federazioni internazionali hanno comunque deciso di no

La bandiera olimpica e quella russa durante la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici invernali di Sochi 2014, Sochi, Russia, 7 febbraio 2014 (Clive Mason/Getty Images)
La bandiera olimpica e quella russa durante la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici invernali di Sochi 2014, Sochi, Russia, 7 febbraio 2014 (Clive Mason/Getty Images)
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Saranno molto pochi gli atleti russi e bielorussi che parteciperanno alle Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026, perché sei delle otto federazioni internazionali che gestiscono gli sport olimpici invernali li hanno esclusi dalle gare di qualificazione alle Olimpiadi. È una sanzione indiretta alla Russia per l’invasione dell’Ucraina, e alla Bielorussia per averla appoggiata durante la guerra.

L’ultima federazione ad aver escluso questi atleti è la Federazione Internazionale dello Sci e dello Snowboard (FIS). La decisione è particolarmente importante perché riguarda un gran numero di atleti e atlete: la FIS gestisce infatti sei diverse discipline invernali, tanto che circa la metà delle medaglie olimpiche viene assegnata in sport di sua competenza. Oltre allo sci alpino e allo snowboard, gli altri quattro sport di competenza della FIS sono il salto con gli sci, la combinata nordica, lo sci freestyle e lo sci di fondo.

Per la Russia l’esclusione più pesante è quella dallo sci di fondo, disciplina in cui il paese vince solitamente molte medaglie. Venivano dallo sci di fondo 11 delle 33 medaglie vinte dalla Russia alle Olimpiadi invernali di Pechino 2022, alle quali la Russia non partecipò in modo ufficiale per via di uno scandalo di doping.

Alexander Bolshunov, uno dei più forti fondisti russi, durante le Olimpiadi di Pechino 2022, Zhangjiakou, Cina, 19 febbraio 2022 (Matthias Hangst/Getty Images)

A settembre il Comitato olimpico internazionale (CIO) aveva autorizzato la partecipazione degli atleti russi e bielorussi alle prossime Olimpiadi soltanto come atleti “individuali e neutrali”, come era successo per le Olimpiadi di Parigi 2024, quando parteciparono in questo modo 32 atlete e atleti. Ma lo stesso CIO ha poi lasciato la decisione finale alle varie federazioni internazionali, che appunto si occupano di organizzare le gare di qualificazione alle Olimpiadi e possono quindi decidere chi far accedere e chi no.

Il CIO definisce atleti individuali e neutrali esclusivamente quelli che fanno uno sport individuale e che non fanno parte di gruppi sportivi appartenenti a un esercito nazionale. Alle Olimpiadi non è permesso loro di usare la divisa, la bandiera e l’inno della nazione da cui provengono, e dovranno dimostrare di non sostenere la Russia nella guerra con l’Ucraina.

Oltre alla FIS, anche la Federazione internazionale di biathlon e quella dello slittino hanno vietato la presenza degli atleti russi e bielorussi anche se rientravano nella categoria di atleti individuali e neutrali, scegliendo insomma l’opzione più restrittiva tra quelle permesse dal CIO.

Anche la Federazione Internazionale di Bob e Skeleton aveva scelto la stessa cosa, ma al momento non è chiaro se l’esclusione verrà mantenuta. Lunedì il tribunale di appello della stessa federazione ha annullato il divieto, accettando un ricorso presentato dalla Russia. Il tribunale ha detto che agli atleti riconosciuti come individuali e neutrali deve essere permessa la partecipazione alle qualificazioni. La federazione ha poi convocato una riunione per capire come muoversi, ma non ha ancora dato comunicazioni in merito.

Negli sport di squadra, invece, il divieto di partecipazione è stato confermato sia dalla Federazione internazionale dell’hockey su ghiaccio sia da quella del curling.

La pattinatrice di velocità russa Natalia Voronina durante le Olimpiadi invernali di Pechino 2022, Pechino, Cina, 10 febbraio 2022 (BSR Agency/Getty Images)

Al momento ci sono solo due federazioni che permettono agli atleti russi e bielorussi di partecipare alle qualificazioni: quella di pattinaggio, che gestisce pattinaggio di figura, di velocità e lo short track (nel primo la Russia ha storicamente vinto molte medaglie); e quella dello sci alpinismo, uno sport che debutterà alle Olimpiadi proprio a Milano Cortina 2026. Due pattinatrici di figura si sono già qualificate per le Olimpiadi: le più concrete possibilità di medaglia per la Russia sono quindi in questa disciplina.

È da un po’ che per vari motivi la Russia non partecipa ufficialmente alle Olimpiadi: l’ultima volta lo fece a quelle estive di Rio de Janeiro nel 2016. Alle successive tre edizioni dovette partecipare senza poter usare il proprio inno, la bandiera e le divise per via di uno grosso scandalo di doping in Russia, che portò alla sospensione del Comitato olimpico russo nel 2017 e nel 2019 alla squalifica per quattro anni della Russia da tutti i principali eventi sportivi.

Gli atleti russi e bielorussi non potranno partecipare nemmeno alle Paralimpiadi, nonostante a settembre il Comitato paralimpico internazionale avesse eliminato la sospensione dei rispettivi comitati paralimpici nazionali. Tre delle quattro federazioni che gestiscono gli sport paralimpici, infatti, hanno comunque deciso di tenere valido il divieto che escludeva i due paesi. La Federazione internazionale di parahockey su ghiaccio ha invece detto che è ormai troppo tardi: le qualificazioni sono già finite.