La ginnasta russa che gareggia come atleta neutrale, ma forse non lo è
Angelina Melnikova ha vinto l'oro nella più importante gara dei Mondiali, pochi mesi dopo essersi candidata alle elezioni con il partito di Putin

Ai Mondiali di ginnastica artistica in corso a Giacarta, in Indonesia, la più importante prova individuale femminile – l’all-around – è stata vinta dalla 25enne russa Angelina Melnikova. È un grande ritorno sportivo: Melnikova non gareggiava a questo livello dal 2021 e ha vinto anche l’oro nel volteggio e l’argento alle parallele asimmetriche. Ma è soprattutto uno dei casi più evidenti e discussi di una questione ancora attuale: la presenza di atlete e atleti russi e bielorussi nello sport mondiale.
Melnikova ha gareggiato come atleta neutrale, ma la sua posizione sull’invasione dell’Ucraina – e quindi la sua effettiva neutralità – è quantomeno ambigua. Di certo è sgradita all’Ucraina, che aveva chiesto di non farla partecipare alle gare di ginnastica. In effetti pochi mesi fa Melnikova si è candidata alle primarie del partito di governo Russia Unita, di fatto il partito di Vladimir Putin, nelle elezioni locali della città di Voronezh, vicino al confine con l’Ucraina. Le ha vinte, ma ha poi scelto di fare altro.
Come mostrano le sue recenti vittorie ai Mondiali, Melnikova è ancora tra le migliori ginnaste al mondo: l’all-around (o concorso individuale) è in particolare la prova più difficile e completa, perché unisce trave, parallele asimmetriche, volteggio e corpo libero. È arrivata davanti alla statunitense Leanne Wong e alla cinese Zhang Qingying, mentre l’italiana Asia D’Amato è arrivata quinta.
Nell’estate del 2021 Melnikova aveva vinto tre medaglie alle Olimpiadi di Tokyo, compreso l’oro nel concorso a squadre, assegnato al Comitato olimpico russo anziché alla Russia per conseguenza di un grande scandalo di doping negli anni precedenti. Nell’ottobre del 2021 aveva poi vinto l’oro nell’all-around ai Mondiali di Kitakyushu, sempre in Giappone, e interrompendo una lunga serie di vittorie da parte di ginnaste statunitensi.
Dopo l’invasione russa dell’Ucraina, iniziata nel febbraio del 2022, anche nella ginnastica artistica le atlete e gli atleti russi e bielorussi (il cui paese ha supportato la Russia durante la guerra) sono stati sospesi dalle competizioni. Tra il 2022 e il 2024 Melnikova ha quindi gareggiato solo in eventi organizzati in Russia, saltando due edizioni dei Mondiali e soprattutto le Olimpiadi di Parigi del 2024.

Melnikova, il 23 ottobre a Giacarta, Indonesia (Robertus Pudyanto/Getty Images)
Nel 2024 la Federazione internazionale di ginnastica (FIG), fece le prime aperture al rientro di atlete e atleti di Russia e Bielorussia a patto che gareggiassero come neutrali e potessero dimostrare di essere stati effettivamente neutrali riguardo alla guerra. Ma è stato un percorso complicato, e solo nel marzo del 2025 la FIG ha pubblicato una lista di 22 ginnaste e ginnasti di Russia e Bielorussia a cui veniva riconosciuto lo status di atleti neutrali. Ne seguì una protesta da parte della federazione russa di ginnastica, che boicottò le gare seguenti perché riteneva che quella lista andasse ampliata.
Le cose sono cambiate ancora a luglio, quando la FIG ha pubblicato una nuova e ben più estesa lista di atlete e atleti russi e bielorussi ammessi alle gare. In tutto ciò, Melnikova c’era sempre, sia nella prima lista che in quella di luglio, nonostante nel frattempo si fosse candidata con Russia Unita, e nonostante già ad aprile il Comitato olimpico ucraino, la federazione di ginnastica ucraina e il ministero dello Sport ucraino avessero chiesto che Melnikova non fosse considerata neutrale.
Per via di quella candidatura, ma anche di altri precedenti segnali del fatto che fosse favorevole all’invasione dell’Ucraina e vicina al governo russo. Tra le altre cose si citava una foto pubblicata su Instagram nel maggio del 2022 con la lettera “Z”, diventata simbolo del sostegno all’aggressione militare della Russia. La FIG però non ha ritrattato la sua decisione su Melnikova e interpellata dal Washington Post si è rifiutata di spiegare i motivi della sua inclusione nella lista.
Dopo aver vinto le primarie di Russia Unita (in cui si era presentata come candidata indipendente, non “di partito”), a luglio Melnikova ha deciso di non proseguire con la carriera politica, dicendo di volersi concentrare sullo sport. A settembre, risultando ancora inclusa nella lista della FIG di atleti e atlete neutrali, ha quindi partecipato alla gara di Coppa del Mondo a Parigi, mostrando già lì di essere ancora tra le migliori al mondo. Per protesta contro la sua partecipazione la delegazione ucraina si è ritirata.

Melnikova, il 24 ottobre a Giacarta (Yong Teck Lim/Getty Images)
I Mondiali di ginnastica artistica in corso in Indonesia finiranno il 25 ottobre. Per ora nessun paese ha vinto più medaglie di quante ne ha vinte Melnikova, e per questo il gruppo di “atleti neutrali” di cui fa parte è in cima al medagliere. Sono però Mondiali particolari, come spesso capita in un anno post-olimpico: molte atlete e molti atleti tra i migliori al mondo hanno scelto infatti di non partecipare. Delle 15 migliori atlete nella finale all-around di Parigi 2024, solo tre erano anche ai Mondiali indonesiani.
Peraltro, ancor prima che per le questioni legate a Melnikova, dei Mondiali di ginnastica artistica si era parlato perché, prima che iniziassero, l’Indonesia aveva negato i visti alle atlete e agli atleti israeliani che avrebbero dovuto partecipare.



