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  • Lunedì 20 ottobre 2025

In sette minuti e in pieno giorno

Come si è svolto il furto al Louvre di Parigi, mentre il museo era aperto e la sicurezza presente

La portafinestra del Louvre da cui sono entrati i ladri, Parigi, 19 ottobre 2025 (AP Photo/Thibault Camus)
La portafinestra del Louvre da cui sono entrati i ladri, Parigi, 19 ottobre 2025 (AP Photo/Thibault Camus)
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«Un furto lampo con scasso di sorprendente efficienza, eseguito con sconcertante facilità, in sette minuti e in pieno giorno nel più grande museo del mondo». Così il quotidiano francese Le Monde descrive il furto compiuto domenica 19 ottobre al Louvre di Parigi. Il ministero della Cultura ha spiegato che è avvenuto senza atti violenti e senza feriti tra il personale del museo e i primi visitatori del mattino, e che sono stati rubati «otto oggetti di inestimabile valore storico».

Il Louvre si trova nel primo arrondissement di Parigi ed è uno dei musei più grandi e visitati al mondo. Quando è avvenuto il furto, intorno alle 9:30 del mattino, era aperto al pubblico da trenta minuti.

Il furto è stato commesso da quattro persone con il volto coperto nella Galleria Apollo, situata al primo piano del museo e lunga oltre 60 metri. Per raggiungerla i quattro hanno utilizzato un montacarichi su un camion che era stato parcheggiato sul Quai François Mitterrand, lungo la Senna, in corrispondenza di un balcone e di una portafinestra che davano accesso diretto alla galleria. Due dei ladri sono arrivati a bordo del camion, gli altri due lo precedevano o lo seguivano probabilmente con gli scooter di grossa cilindrata che sono stati poi utilizzati, da tutti, per la fuga.

Mappa pubblicata sul quotidiano francese Le Figaro

Saliti sul balcone col montacarichi, i ladri hanno forzato la portafinestra con delle smerigliatrici angolari (degli utensili portatili con dei dischi rotanti adatti anche al taglio di materiali duri). Una volta entrati hanno utilizzato le smerigliatrici per rompere le due teche dove erano conservati i gioielli (quella dei “Gioielli di Napoleone” e quella dei “Gioielli dei Sovrani francesi”) e anche per minacciare il personale di sicurezza presente, come ha raccontato la procuratrice di Parigi Laure Beccuau. In un video mostrato dal canale televisivo BFMTV, e girato durante il furto, si vede uno dei ladri incappucciato con indosso un gilet giallo mentre taglia il vetro di una teca.

I ladri sono infine scappati facendo a ritroso lo stesso percorso dell’andata e sono fuggiti su due scooter lasciando sul posto il camion con il montacarichi. Il tutto è durato circa sette minuti.

Il montacarichi usato per il furto al Museo del Louvre di Parigi (Kiran Ridley/Getty Images)

La procura di Parigi, nel tardo pomeriggio, ha fatto sapere che non sono stati rilevati malfunzionamenti nel sistema di sicurezza del museo, aggiungendo che resta da capire se il personale presente abbia «sentito» gli allarmi e «se gli allarmi siano effettivamente suonati nella stanza in cui è avvenuto il furto». A terra, abbandonate sulla strada, la polizia ha trovato due smerigliatrici angolari, una fiamma ossidrica, un contenitore con della benzina, dei guanti, un walkie-talkie, una coperta e la corona dell’imperatrice Eugenia con 1.354 diamanti e 56 smeraldi che i ladri hanno perso nella fuga, danneggiandola. Dopo il furto, il museo è stato chiuso al pubblico per tutta la giornata.

Laurence des Cars, presidente del Louvre, ha parlato al personale del museo alle 14:30, ma il suo discorso è stato accolto negativamente e con alcuni fischi. In un comunicato stampa pubblicato domenica, la Confédération française démocratique du travail (la CFDT, uno dei più grandi sindacati nazionali francesi) ha chiesto «un’indagine completa e indipendente sulle misure di sicurezza e prevenzione del museo, un rafforzamento delle risorse umane per la sorveglianza e per l’accoglienza» e una totale trasparenza sulle conclusioni dell’indagine stessa.

Il sindacato ha ricordato inoltre di aver denunciato più volte la carenza di personale: il 16 giugno il museo era rimasto chiuso per diverse ore a causa di uno sciopero dei dipendenti che denunciavano proprio la mancanza di lavoratori e lavoratrici per garantire la sicurezza. E ha ricordato le problematiche condizioni di lavoro nella Galleria Apollo, che è tra le aree del Louvre più sensibili perché è anche tra le più frequentate. Secondo un dipendente del Louvre contattato da Le Monde, questa galleria – che ha riaperto ufficialmente al pubblico nel gennaio del 2020, dopo lunghi lavori di ristrutturazione e riqualificazione – era sorvegliata da cinque persone e durante la prima pausa del mattino, che dura 30 minuti, ce n’erano solamente quattro. Il furto sarebbe avvenuto proprio durante la pausa, ma a riguardo non ci sono ancora state comunicazioni ufficiali.

Commentando il furto il ministro dell’Interno Laurent Nuñez ha detto che i ladri erano certamente degli esperti e che hanno effettuato una o più ricognizioni prima di entrare in azione. Ha aggiunto inoltre che l’estrema vulnerabilità dei musei francesi è una questione ben nota e che negli ultimi mesi i furti nei musei si sono verificati con una straordinaria frequenza. Solamente a settembre dei campioni d’oro per un valore di 600 mila euro sono stati ad esempio rubati dal Museo di Storia Naturale di Parigi, mentre un altro furto è avvenuto al Museo nazionale Adrien Dubouché di Limoges, nella Francia centrale, con perdite stimate pari a 6,5 milioni di euro.

Il ministro dell’Interno Laurent Nuñez si è detto «fiducioso» che i colpevoli verranno presto arrestati: ha parlato di ladri «esperti» che potrebbero essere anche «stranieri» o che, secondo quanto dichiarato dalla procuratrice Laure Beccuau, potrebbero essere stati «sponsorizzati da una potenza straniera». Nel frattempo è stata aperta un’inchiesta per rapina organizzata e associazione a delinquere a cui stanno lavorando 60 investigatori.

Tra i gioielli rubati ci sono la collana della regina Maria Amelia e della regina Ortensia, composta da otto zaffiri e 631 diamanti, e la tiara dell’imperatrice Eugenia, che contiene quasi 2.000 diamanti. Ci sono anche altre collane, una spilla e degli orecchini. Alexandre Léger, esperto di gioielli e orologi da collezione, ha detto che è molto complicato stabilire il valore degli otto pezzi rubati: ha comunque spiegato che si tratta di gioielli difficilmente vendibili, il rischio è dunque che siano smontati e venduti a pezzi.