• Mondo
  • Giovedì 16 ottobre 2025

Il parco Kruger in Sudafrica, famoso per i safari, cambierà nome?

Ne sta discutendo la politica locale, perché l'uomo a cui è intitolata la riserva è per molti un simbolo del colonialismo

Una vista sul parco, 13 dicembre 2023 (Photo by Warren Little/Getty Images)
Una vista sul parco, 13 dicembre 2023 (Photo by Warren Little/Getty Images)
Caricamento player

Il parco nazionale Kruger è la più importante riserva naturale del Sudafrica e uno dei parchi naturali più noti al mondo, che tra le altre cose attira ogni anno moltissimo turismo da safari. Ora in Sudafrica si sta discutendo di cambiargli nome. Il parco è infatti intitolato a Paul Kruger, personaggio celebrato da una parte della popolazione bianca ma considerato anche un simbolo del colonialismo e della mentalità segregazionista che si è poi tradotta nel regime dell’apartheid.

Kruger era un boero, un discendente degli olandesi che nel Diciassettesimo secolo colonizzarono parti di quello che oggi è il Sudafrica. Fu un importante leader militare e politico. Partecipò alle guerre per sottrarre territori alle popolazioni locali, e a quelle contro il Regno Unito, che verso la fine del Diciannovesimo secolo voleva colonizzare gli stessi territori. Per questo divenne una figura celebrata tra gli afrikaner – i bianchi discendenti perlopiù dagli olandesi – in quanto eroe della “resistenza” dei boeri contro gli inglesi.

Kruger era anche un sostenitore del segregazionismo, credeva nella supremazia dei bianchi sui neri e quando fu brevemente a capo della Repubblica del Transvaal negò i diritti politici ai neri, oltre che ai bianchi non boeri. La Repubblica del Transvaal fu uno stato fondato dai boeri in quello che oggi è il nordest del Sudafrica: esistette tra il 1852 e il 1902, quando venne annessa alle colonie britanniche.

Oggi molti ritengono che le idee di Kruger, sebbene sia vissuto molti anni prima dell’apartheid, abbiano ispirato il regime che per più di quarant’anni, tra il 1948 e i primi anni Novanta, oppresse la popolazione nera del Sudafrica creando un sistema sociale che di fatto esiste ancora oggi.

Una statua di Paul Kruger a Pretoria, capitale amministrativa del Sudafrica, 13 dicembre 2018 (AP Photo)

Il principale partito che propone di cambiare il nome al Parco Kruger è quello degli Economic Freedom Fighters, di sinistra radicale. A settembre ha presentato una mozione nel parlamento della provincia di Mpumalanga, che è passata grazie al sostegno di altri due partiti: l’African National Congress, il partito che fu di Nelson Mandela e che governa ininterrottamente il Sudafrica dal 1994, anche se oggi è all’interno di una coalizione, e uMkhonto weSizwe, il partito dell’ex presidente Jacob Zuma.

La mozione approvata a livello locale però non è legalmente vincolante. Per cambiare effettivamente il nome al parco la richiesta deve arrivare al Consiglio sudafricano per i nomi geografici, un’agenzia governativa che si occupa di fare valutazioni in casi simili e che poi invia un parere al governo dopo aver parlato con le comunità locali. Questo passaggio per ora non è stato fatto.

Una vista sul parco, 24 agosto 2016 (AP Photo/Kevin Anderson)

Si è invece opposta la Democratic Alliance, l’altro partito della coalizione di governo, composta prevalentemente di persone bianche. Prima di tutto per una ragione di marketing, dice. Il parco Kruger è una delle principali destinazioni turistiche in Sudafrica, che attrae ogni anno milioni di turisti soprattutto grazie all’offerta dei safari. Secondo la Democratic Alliance, cambiargli il nome rischierebbe di far perdere soldi a un settore molto importante per l’economia nazionale.

A questo si aggiungono i costi che le amministrazioni dovrebbero sostenere per cambiare i cartelloni, le mappe, i siti e tutto quello che attualmente porta il nome del parco.

Non è la prima volta comunque che il nome di Kruger viene coinvolto nel dibattito sull’opportunità di continuare a mantenere vivi i simboli del passato coloniale. Alcuni anni fa, quando prese piede in molti paesi del mondo il movimento per la rimozione delle statue che celebravano esploratori e colonizzatori, le statue di Kruger in Sudafrica furono tra le prime a essere vandalizzate.

– Leggi anche: Le prime elezioni libere del Sudafrica