Medici Senza Frontiere ha chiuso uno dei suoi ospedali a Port-au-Prince, la capitale di Haiti, per l’insicurezza causata dalle bande criminali

L’ong Medici Senza Frontiere ha detto di aver chiuso in modo permanente il suo centro di medicina d’emergenza nel centro di Port-au-Prince, la capitale di Haiti, a causa dei combattimenti tra bande criminali che ogni giorno avvengono per le strade della città. L’ospedale, nel quartiere di Turgeau, era già stato chiuso temporaneamente lo scorso marzo dopo che degli uomini armati avevano sparato su quattro veicoli di MSF.
Il capo della missione di MSF ad Haiti, Jean-Marc Biquet, ha detto che continuare le attività avrebbe comportato un rischio inaccettabile sia per il personale sia per i pazienti, aggiungendo che l’ong continuerà a lavorare nelle altre strutture attive nel paese. Tra il 2021 e il 2025 l’ospedale di Turgeau aveva curato più di 100mila pazienti: era particolarmente importante nel contesto di crisi in cui si trova la città, dove più del 60 per cento degli ospedali non è più attivo.
Haiti, nei Caraibi, è uno degli stati più poveri del mondo e non ha un governo stabile da quando, nel luglio del 2021, fu ucciso il presidente Jovenel Moïse. Gran parte del paese e della capitale è controllata da bande criminali armate. Dal 2023 una missione delle Nazioni Unite guidata dal Kenya sta cercando di contrastare il potere delle bande, senza successo. A inizio ottobre il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha approvato un’espansione della missione e l’invio sull’isola di 5.500 soldati e agenti di polizia.


